Niente da dire: James Petralli, Steve Terebecki and co. sono  al top  della prolificità .

Nemmeno un anno dall’uscita dell’ultimo lavoro in studio, ed ecco rimettere il petto in fuori con questo “Side Effects”: spaziando tra i generi del guitar rock, senza una precisa messa a fuoco come il precedente “Performance”, i ragazzi di Austin  servono sul piatto la loro frenesia muscolare, tra cambi di passo e lampi psichedelici, con una forte impronta jam, cercando di toccare più lati possibile del perimetro.

Eccoli quindi lanciarsi a corsa, virtuosamente nevrotici, in “Small Talk (Feeling Control)”, tuffarsi in lisergici stagni sonori in “Hallelujah Strike Gold”, incalzare con fare ammiccante in “Shanalala”
o  “NY Money”, mettere in mostra i bicipiti in “Head Spinning” o effettuare puri esercizi di stile in “Reversed Mirror”.

Sulla decapottabile dei White Denim è bene non cercare una meta, almeno stavolta: meglio godersi il viaggio, le curve e le accelerazioni. Se così inteso, il pollice non può che essere all’insù.