Arrivano all’album d’esordio i Barrie di Brooklyn e ci consegnano un disco piacevolmente intrigante che saprà  destreggiarsi adeguatamente nei nostri ascolti primaverili ma con lo sguardo già  proiettato anche per l’estate.
“Happy To Be Here” infatti ha la forza di muoversi sinuoso e variegato, diventando sempre più intrigante ascolto dopo ascolto, mantenendo vivo quindi l’interesse e la voglia di scoprirlo nei suoi piccoli dettagli.

Capace di essere dolcemente leggero e mai invasivo e carico nei suoni, il sound della band si fa strada piano piano nella nostra testa, sia con un profumo al limite del vintage, sia con con questi synth accattivanti e una leggera aria “dream” che non guasta mai. Ottimo il lavoro ritmico, che, senza forzare, riesce spesso a tenere su un buon livello la vivacità  della proposta, lavorando anche in modo non vistoso, eppure efficace.

Se brani come “Clovers” e “Geology” hanno lo spunto vincente per emergere subito, grazie a un tasso pop più elevato, ecco che il resto delle canzoni, come dicevo prima, ha il pregio di risultarci subito intrigante (“Saturated” è si spartana, ma ha questo sapore lievemente tropical che ci cattura all’istante), facendo si che la voglia di riascoltare l’intero lavoro non si esaurisca presto, anzi.