Dieci candeline per l’ultimo lavoro in studio del duo norvegese pubblicato nel 2009, “Declaration Of Dependence”. A dire il vero Wikipedia ci spiazza un po’, dando due date come indicative della pubblicazione, ovvero 25 settembre 2009 e 20 ottobre 2009. Prendiamo per buona la seconda, ma chiediamo scusa a chi, invece, optasse e ritenesse esatta la prima. Sono trascorsi ben cinque anni da quando il precedente album, “Riot on an Empty Street”, si faceva strada nelle radio commerciali grazie alle folk hit “Misread”, “I’dRather Dance with You” e “Love Is No Big Truth”. Non deve essere stato facile dare un seguito a quelle melodie easy listening contenute nel disco del 2004 che, di sicuro, hanno condotto Erlend à’ye e Eirik Glambek Bøe in un ambito quasi da showbiz nel quale neanche loro credevano di farvi parte.

Tuttavia, a riprova della loro musicale schiettezza e del loro approccio delicato, i ragazzi di Bergen invece di ricercare sonorità  folk pop cavalcando l’onda della raggiunta popolarità , hanno proposto un album meno immediato del precedente e contornato da un intenso unplugged. Niente batteria, quindi, solo due voci, due chitarre rigorosamente acustiche e sporadici suoni di violoncello, viola e piano.

Pertanto, accantonata l’esperienza elettronica germanica con i The Whitest Boy Alive, il buon Erlend riprende le fila con il compagno di merende Eirik mettendo in scena una spiccata essenzialità  votata questa volta di più al songwriting, come nella bellissima e pizzicata opener, “24-25”, nella quale declinano “What we built is bigger/than the sum of two”, quasi a voler giustificare il loro ritorno al mood minimal che li ha finora contraddistinti.

I tre quarti d’ora dell’opera si compiono in una atmosfera eterea dove si riverberano leggiadri intrecci vocali e perfette sovrapposizioni del duo sempre accompagnate dall’inconfondibile new acustic a volte a tinte folk, come in “My Ship Isn’t Pretty” e “Renegade”, a volte a tinte pop come in “Rule My World” e, soprattutto, in “Mrs.Cold” (scelto come primo singolo), caratterizzato da una sofisticata allegria scandita dalle ripetute parole “Hey, baby“.

Anche “Power Of Not Knowing” si colora di folk ed evoca alla memoria gli incantati plettri di Simon & Garfunkel, mentre “Boat Behind” (secondo singolo estratto) e “Miss You” sprigionano le necessarie note solari dell’album.

Non potevano di certo mancare punte intrise di nostalgica intimità  come in “Peacetime Resistance” e “Freedom And Its Owner”, mentre in “Riot On An Empty Street”, title track del precedente album, la compagine scandinava è stata in grado di regalarci una lineare e sopraffina ballata acustica.

“Declaration Of Dependence” è di sicuro il disco meglio riuscito e più lungimirante, dotato di una delicata semplicità  e allo stesso tempo di una straordinaria complicità  del duo venuto dai fiordi.

Pubblicazione: 25 settembre 2009 o 20 ottobre 2009
Durata: 47:27
Dischi: 1
Tracce: 13
Genere: Indie pop, Folk
Etichetta: Astralwerk
Produttore: Davide Bertolini e Kings of Convenience
Registrazione: Bergen (Norvegia), Messico, Rubiera (RE, Italia)

Tracklist:

24-25 ““ 3:08
Mrs. Cold ““ 3:07
Me in You ““ 3:09
Boat Behind ““ 3:41
Rule My World ““ 3:32
My Ship Isn’t Pretty ““ 3:47
Renegade ““ 4:16
Power of Not Knowing ““ 2:23
Peacetime Resistance ““ 2:54
Freedom and its Owner ““ 3:23
Riot on an Empty Street ““ 4:06
Second to Numb ““ 3:37
Scars on Land ““ 3:52