Aveva già  pubblicato un EP, “Holy Crow”, nel 2014 e un album, “Sleepwalker”, verso la fine dell’anno successivo, ma lo scorso settembre Long Beard è ritornata con questo suo sophomore, per cui ha ricevuto il supporto della nostra amata Double Double Whammy.

Dopo aver ascoltato i primi soddisfacenti assaggi durante la scorsa estate, non potevamo esimerci dall’andare a esplorare per intero anche il suo nuovo LP.

Co-prodotto dalla stessa Leslie Bear (questo il vero nome della ragazza che si nasconde dietro al moniker di Long Beard) e da Craig Hendrix (Japanese Breakfast) ““ i due hanno inoltre suonato tutti gli strumenti su “Means To Me” ““ il disco è stato influenzato dal ritorno della musicista statunitense nella sua casa in New Jersey e dall’isolamento e dalla nostalgia che sono arrivati a causa di ciò, poichè tutti i suoi vecchi amici e amori se ne erano già  andati da tempo da New Brunswick, la piccola cittadina in cui era cresciuta.

Tutte queste sensazioni appaiono nel suo sognante indie-pop dai toni dreamy composto di luccicanti synth, chitarre scintillanti e leggere percussioni che disegnano perfette e morbide melodie per tutti i trentacinque minuti della sua durata.

Le scintillanti sei corde della nostalgica “Sweetheart” riportano Long Beard a ricordare un vecchio amore, ormai lontano e sposato, ma la ricchezza del suo suono è capace comunque di scaldarci in questo freddo inverno.

Tranquilla e più eterea delle precedenti, la title-track “Means To Me” ci fa sognare verso mondi di rara purezza e leggerezza; e se “Snow Globe” scioglie la sua tensione grazie ai suoi scintillanti synth che creano perfetti panorami sognanti, in altri brani come “Monarch” sono le chitarre a uscire dalla nebbia e a mostrare i sentimenti della ragazza del New Jersey.

Un album dolce, sincero, nostalgico, molto tranquillo, elegante, che ci porta in mondi incantati e dai colori malinconici, ma abbastanza caldo da riempire i cuori di chi ascolta con tutto il suo affetto: “Means To Me” segna per Long Beard un buon passo in avanti e per la Double Double Whammy l’ennesimo centro pieno.