Pubblicata a mezzanotte, a sorpresa, “Rosa e Olindo” è il terzo estratto dall’album “I Mortali”, il primo disco scritto a quattro mani da Colapesce e Dimartino: due dei cantautori italiani della nuova generazione più apprezzati da critica e pubblico.

“Rosa e Olindo”, a quanto dicono le note stampa non è un singolo, ma un regalo che la coppia di cantautori ha voluto fare al pubblico in un momento difficile per tutti. Una fotografia di questi giorni alienanti.

Il testo prende chiaramente spunto dalla storia di Rosa e Olindo, giudicati colpevoli per la strage di Erba, e li usa come un pretesto per raccontare una storia d’amore universale e totalizzante al punto che la pena della separazione sembra mettere in secondo piano quella del carcere. Non è una canzone su Rosa e Olindo, non vuole essere in alcun modo un’apologia dei reati commessi dalla coppia, il loro nome è usato come un allegoria dell’amore contemporaneo, come se fossero i Dante e Beatrice della cronaca nera.

Colapesce e Dimartino la raccontano così: «Come due veri indagatori dell’incubo siamo sempre più attratti dall’idea dell’amore che persiste anche alle atrocità  ».