Non saprei dire con certezza se “3121” sia da considerarsi come l’ultimo grande disco realizzato da Prince. Sta di fatto che, tra le tante (ma forse sarebbe meglio dire troppe) pubblicazioni che hanno segnato la fase conclusiva della carriera del polistrumentista di Minneapolis, questa è senza ombra di dubbio una delle più complete e ispirate. Ciò che colpisce è innanzitutto la sua estrema ricchezza dal punto di vista stilistico: ogni brano suona come un universo musicale a sè stante. C’è molta carne al fuoco ma solo rarissimamente si rischia l’indigestione, perchè Prince riesce a schivare la trappola del pretenzioso e a dare una forma molto chiara alla sua incontrollabile creatività .

Il modello di riferimento è quel “Musicology” che, appena due anni prima, era riuscito a riportarlo alla ribalta dopo un lungo periodo trascorso nel purgatorio dell’incostanza: una ricetta a base di musica pop contaminata da leggeri elementi sperimentali. Nonostante l’evidente appeal commerciale, le dodici tracce di “3121” non scorrono via senza sorprese o trovate originali. L’heavy funk robotico, ultra-sintetico e ripetitivo della title track, giusto per fare un esempio, rappresenta uno dei momenti più genialmente stravaganti di tutta la discografia princeiana post-1990.

Una trovata a effetto che quasi fa a cazzotti con le sfumature latine e le atmosfere vetuste dell’elegante “Te Amo Corazón”, primo singolo estratto, che all’epoca dell’uscita fece storcere e non poco i nasi degli amanti del Prince più sanguigno e “carnale” (per non dire arrapato). E non è che qui manchino chiari segni di cupidigia: i ritmi electro-funk che caratterizzano le irresistibili “Lolita”, “Black Sweat” e “Love” sono oscenamente contagiosi, oltre che cornici perfette per ritornelli ultra-orecchiabili.

Il potenziale radiofonico di “3121” è davvero immenso: non a caso, l’album conquistò immediatamente la prima posizione della Billboard 200. Un risultato eccellente per un artista che nel 2006, con i trionfi degli anni ’80 ormai alle spalle, poteva anche non sentirsi obbligato a sforzi ulteriori per dimostrare le sue qualità . Eppure lo fece, mettendo in riga tutte le popstar più giovani di lui.

Riuscireste a immaginarvi un Justin Timberlake mettersi alla prova con il soul vecchio stile della raffinatissima “Satisfied”? O, per qualche assurdo motivo, imbracciare una chitarra elettrica per lanciarsi in un assolo al fulmicotone, come quello che irrompe nel mezzo di “Fury”? Io sinceramente no – con tutto il rispetto per l’ex NSYNC, che in quel periodo comunque andava fortissimo.

E non ho neanche tirato in ballo quel capolavoro funk che porta il titolo di “Get On The Boat”, che chiude “3121” volando sulle ali di un groove micidiale e tiratissimo. Bastano questi sei meravigliosi minuti di pura energia a far dimenticare certe pagine un po’ sbiadite dell’opera (la melensaggine R&B di “Beautiful, Loved And Blessed”, alla lunga, può infastidire).

Data di pubblicazione: 21 marzo 2006
Tracce: 12
Lunghezza: 53:42
Etichetta: NPG Records, Universal
Produttore: Prince

Tracklist:
1. 3121
2. Lolita
3. Te Amo Corazón
4. Black Sweat
5. Incense And Candles
6. Love
7. Satisfied
8. Fury
9. The Word
10. Beautiful, Loved And Blessed
11. The Dance
12. Get On The Boat