Osannati, osannatissimi Parcels: negli ultimi tre o quattro anni hanno conquistato un bel pubblico in Francia, oltremanica, ma anche da noi hanno un insospettabile numero di estimatori. Del resto non è proprio cosa da tutti i giorni affascinare i Daft Punk durante il primo showcase parigino, come è successo a questi cinque australiani nel 2016 poco dopo aver firmato per la stilosissima etichetta Kitsunè. Un incontro da cui è nato il singolo “Overnight” che ha contribuito a far conoscere il nome dei Parcels, allora poco più che ventenni e senza un vero disco all’attivo.

Il dinamismo che aveva tanto colpito Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter è stato confermato dall’album d’esordio (“Parcels” del 2018) e da “Live Vol. 1” l’anno scorso. Oggi Louie Swain, Patrick Hetherington, Noah Hill, Anatole Serret e Jules Crommelin si dividono tra Berlino e la natia Australia dove sono stati concepiti buona parte dei diciannove brani di “Day / Night” (ventitrè se contiamo anche i quattro singoli disponibili in streaming).

Un doppio album che gioca molto sui contrasti andando a cercare punti di contatto tra french touch (impossibile non sentirne l’influenza in “LIGHT” o in una “Somethinggreater” dove aleggia fin troppo il fantasma di “Get Lucky”) e il funk più morbido con improvvisi spunti melodici incentrati soprattutto sulle tastiere, i cori, falsetto e percussioni (da “Free” a “Comingback”). Una prima parte più allegra raccolta sotto il nome di “Day” che si chiude con “Outside”, ballata solare che rivela ambizioni orchestrali, una seconda (“Night”) più riflessiva.

Gli archi punteggiano anche “SHADOW”, prima di lasciare il posto ad atmosfere elettroniche, arrangiamenti minimali e accattivanti con l’elettro funk à  la Chic di “Famous” e “LordHenry”, l’ipnotico incedere di “Neverloved”, “Thefear” e “Nightwalk” che trascina in passeggiate notturne pericolose che culminano in una “Reflex” intensa, ben fatta e nelle morbide armonie di “Once”. “Inside” chiude il cerchio, dopo un’ora e mezzo di musica, riprendendo la stessa parte di archi che apriva “LIGHT”.

I Parcels sono i cugini affabili, pazzerelli e alt pop di Tame Impala e Pond, versatilità  aussie e lungimiranza molto europea. La loro musica sembra particolarmente adatta al periodo post pandemico: un mix di stili vivace, brani semplici che si alternano a composizioni ben più ambiziose e complesse, il tutto condito con una voglia di muoversi e suonare decisamente contagiosa. Non cambieranno il mondo ma sanno far divertire con brio e determinazione dimostrando di non essere il più classico dei fuochi di paglia.