Tratta da una graphic novel (giunta al quarto volume), questa deliziosa serie inglese targata Netflix è la delicata risposta a serie come “Euphoria” o “Sex Educatio”n, dove le infinite vie della sessualità  e della loro scoperta vengono strillate, trasformate in un messaggio politico a tutti i costi.

Con i suoi toni pacati e i suoi personaggi semplici, e proprio per questi reali, “Heartstopper” punta invece tutto sulle emozioni e su scenari che, pur non privi di drammaticità  e difficoltà , sono più plausibili e aderenti a quelle che possiamo immaginare le esperienze di scoperta e identificazione moderne.
Anche qui tutti i personaggi principali si scoprono omosessuali, bisessuali o intraprendono una scelta di transgending, vengono ovviamente bullizzati, ma nè le figure positive nè quelle negative vengono esasperate o utilizzate come veicolo di una battaglia. Al centro rimane sempre la crescita interiore ed esteriore e ovviamente i sentimenti.

Molto buono e spontaneo il cast giovanile, ma anche, seppur relegato a comparsa, quello adulto, nel quale troviamo anche una Olivia Colman al solito misurata e adorabile.

Carinissimo l’omaggio ai fumetti da cui è tratta la serie con l’utilizzo di inserti cartoon a enfatizzare gli scambi di sguardi o parole più emozionanti.