Qualche settimana fa Jen Cloher ha annunciato i dettagli del suo quinto LP, “I Am The River, The River Is Me”, in uscita il prossimo 3 marzo via Marathon Artists / Milk! Records, che arriva a distanza di sei anni dall’omonima precedente fatica sulla lunga distanza.

Il disco, che è stato registrato tra Aotearoa (NZ) e Naarm (Melbourne), è stato prodotto da Tom Healy (Tiny Ruins, Marlon Williams), Anika Ostendorf (Hachiku) e dalla sua batterista di vecchia data Jen Sholakis.

Sono canzoni ferocemente politiche che non risultano mai pesanti: sono energiche e sanguigne, vivono della consapevolezza che esistere semplicemente ““ urlare, ridere, cantare e fare arte ““ è una forma di resistenza tanto quanto combattere.

Dopo “Mana Takatāpui”, ora è la volta del nuovo singolo “Being Human”, accompagnato da un video diretto da Nick Mckk.

La musicista indie-rock nativa di Adelaide dice del suo nuovo pezzo: “Tra tutte le canzoni di questo album, quella per cui sono più nervosa è “Being Human”. è sincera, essenziale e cruda. Recuperare la propria cultura è un’attività  scomoda e disordinata. Capisco perchè molte persone lo evitino. Quando non si vive nella propria terra, bisogna cercarla e trovare le persone che possono sostenerla. Alcune delle persone che mi hanno sostenuto sono presenti nel video musicale.

In questa canzone mi colloco in una terra aborigena non concessa. Chi sono io? Chi è la mia gente? E come sono arrivato qui? Perchè è stata un’amnesia per gran parte della mia vita? E come posso vivere qui oggi in modo da attuare una riparazione e mostrare il mio rispetto ai veri proprietari? Per alcuni sembrerà  una dimostrazione di virtù, per altri un incoraggiamento. Qualunque sia il modo in cui vi capiterà , non sono affari miei. So solo che, raccontando la mia storia senza rifuggire dalla verità , mi sono collegata a qualcosa di così prezioso, una profondità  che non sapevo fosse possibile. Sono diventata utile”.

Jen Cloher nel brano non nasconde la sua aggressività , lasciando grande spazio anche a percussioni decise e tribali, a belle e intense linee di basso e perfino ai canti haka dei Te Hononga o ngā Iwi: energica e arrabbiata!

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