Vengono da Lucca i membri dei CRPCollettivo Rivoluzionario Protosonico, con l’indole di veri agitatori culturali che non hanno paura di esprimere le proprie opinioni tra post punk e adrenalina, psichedelia e John Cage (impossibile non notare l’ampio impiego di strumenti non convenzionali come seghe, martelli e catene in diversi brani). Industrial Punk Suburbano, che nell’estetica e nel sound unisce sarcasmo e nichilismo.

Ascolti di CCCP, Offlaga Disco Pax, Giardini di Mirò sembrano aver dato forma a “Beati Voi” esordio incendiario del trio – Gianmarco Caselli, Andrea Ciolino, Michele Barsotti – che si muove agilmente tra basso, sintetizzatori, chitarre, rumore. Spoken word taglienti (“Manifesto”, “Soviet”)  la title track scritta in occasione del centenario di Pier Paolo Pasolini, Lenin e “Sacco + Vanzetti” sono la colonna sonora di rimpianti storici e paure contemporanee, dagli anni settanta ai social in trentaquattro minuti e ventisette secondi.  

Brani noise come “Re Furibondo” convivono con momenti riflessivi (“Perpetuo” e “Fuoco Nero”). Le voci partigiane di “Questo Istinto Di Ribellione” parlano forte e chiaro e sono una boccata d’aria fresca in un periodo di omologazione culturale imperante. Segno evidente che la musica primitiva (la definizione è loro) e scapigliata dei CRP è qui per restare.

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