I Feeble Little Horse nascono a Pittsburgh, Pennsylvania nel 2021: il gruppo pubblica il suo primo EP, “Modern Tourism”, nel maggio dello stesso anno, seguito dal suo debutto sulla lunga distanza, “Hayday”, realizzato a ottobre.

Credit: Micah E Wood

Nel 2022 arriva la firma con la prestigiosa Saddle Creek, che ripubblica subito il loro esordio full-length, mentre ora è appena uscito questo loro sophomore.

Registrato, prodotto e mixato dai componenti della band di Pittsburgh, “Girl With Fish” è un inno alla cultura DIY: inizialmente “Hayday” avrebbe dovuto essere il loro unico album, visto che il chitarrista Ryan Walchonski stava per trasferirsi a Washington D.C. per lavoro, ma il gruppo statunitense ha trovato molto divertente fare musica insieme e ha deciso di proseguire nonostante le distanze fisiche (la frontwoman Lydia Slocum inoltre frequenta una scuola nella Pennsylvania centrale distante un paio d’ore dalla loro città).

L’altro chitarrista Sebastian Kinsler spiega che

ogni traccia su questo album ha un processo di scrittura superunico. Non ci sono due canzoni che sono state scritte nello stesso modo dall’inizio alla fine.

Una potenza shoegaze e chitarre fuzz ci accolgono in “Freak”, ma in mezzo al noise ecco la splendida voce della Slocum che disegna inaspettate e dolci melodie, mentre il ritmo rimane sempre molto alto.

Sebbene i vocals della frontwoman siano davvero molto educati e gentili, anche in “Steamroller” non mancano le distorsioni e un’abbondante dose di rumore, che genera un notevole caos.

Dopo un inizio con una velocità serrata sembra quasi doveroso incontrare sul nostro cammino una canzone decisamente riflessiva e dai toni quasi totalmente puliti come “Heaven”, che ci lascia un attimo di tranquillità.

In “Sweet”, in cui troviamo anche i vocals di Kinsler, il ritmo cambia spesso, partendo con tonalità shoegaze, per poi diventare più calma e cambiare di nuovo umore più volte, concludendosi in mezzo al noise dei riff delle chitarre dello stesso Sebastian e di Walchonski.

Fantastica anche “Pocket” che, oltre a un tocco twee, mostra l’anima più pop della band prima di tuffarsi nelle grida folli della Slocum accompagnate dalle solite rumorose chitarre.

Un sophomore di valore per i Feeble Little Horse, che dimostrano il loro valore muovendosi con agilità fra vari generi musicali e disegnando comunque sempre ottime sensazioni melodiche: il loro percorso continua in modo positivo e non vediamo l’ora di ascoltare la prossima tappa.