Nel 2021 Alice Phoebe Lou aveva realizzato ben due album, “Glow” a marzo e “Child’s Play” a dicembre: dopo aver condiviso alcuni singoli negli scorsi mesi, a inizio luglio ha annunciato che dopo qualche giorno avrebbe pubblicato questo suo quinto album.

Credit: Andrea Rojas

Prodotto, mixato e masterizzato da David Parry, “Shelter”, interamente scritto dalla stessa Alice, è stato ancora una volta realizzato in maniera totalmente autonoma.

La deliziosa opening-track “Angel”, che parla di amore, non nasconde la sua malinconia per le passate relazioni finite male: il suo ritmo è delicato con chitarra e piano che descrivono la gentilezza che da sempre contraddistingue il sound della musicista sudafricana di stanza a Berlino. I suoi vocals angelici e puri poi riescono a farci sognare facendoci camminare in mezzo a un mondo incantato e pieno di magia.

Anche “Open My Door” ha sensazioni dai sapori dreamy, ma è più raffinata rispetto alle canzoni che l’hanno preceduta, rimanendo però sempre fresca con percussioni delicate e piano a recitare la parte dei protagonisti.

“Lose My Head”, utilizzando un drumming più intenso, aumenta la sua velocità spostandosi su territori indie-rock, ma la classe di Alice rimane comunque ben in vista, così come la morbidezza dei suoi vocals, che scaldano sempre il cuore.

“Hammer” è la traccia più lunga del disco (oltre cinque minuti e mezzo), ma è anche una delle più belle: semplice e incredibilmente intima, è descritta con chitarra acustica e piano e sembra portarci indietro di numerosi decenni, regalando emozioni straordinarie a chi ascolta.

Un altro disco davvero bello e raffinato per la trentenne musicista di stanza a Berlino: fresco, intelligente e interessante, “Shelter” è capace di dare un gradito conforto.