Volentieri tralasciamo l’agiografia che gravita attorno al personaggio, che ha investito quasi ogni aspetto della sua vicenda artistica, ma in quel 1973 quello che gravitava attorno a lui ed alla sua fidata E-Street Band erano spettri di insuccesso e pericoli di defenestrazioni più che celebrazioni e trionfi.

Sembrava trascorso un secolo dall’inebriante sensazione di avere un futuro radioso già scritto , grazie al contratto con la multinazionale Columbia ottenuto con la complicità del famoso talent scout John Hammond.

Il primo frutto di tale accordo, che perdura tutt’oggi, fu il tutt’altro che spregevole “Greetings fom Asbury Park”, una raccolta di canzoni che già testimoniava la pennna sopra la media dell’autore, ma che fu affossato da una produzione opaca e maldestra ma soprattutto dall’iniziale equivoco sulla natura dell’artista Springsteen.

La convinzione presso l’ettichetta discografica infatti era quella di far di lui il “nuovo Dylan” ma la personalità di Bruce era non solo quella di matrice folk cantautorale conosciuta da Hammond ma anche, e soprattutto, quella di un animale da palcoscenico invaso dallo spirito del rock ‘n’roll più selvaggio con più di un occhio verso l’universo nero.

Il primo album vendette pochissimo ed il secondo album appariva più come un obbligo contrattuale che un prodotto su cui puntare; in Columbia si respirava già aria da smobilitazione ed ultimatum ,mentre si stava già puntando su qualche altro giovane autore o virgulta band.

Bruce si buttò anima e corpo nella realizzazione , nello stesso anno di uscita di “Gretings”, di “The Wild , the Innocence & the E -Street Shuffle”, cercando di trasferire nei solchi del nuovo album lo spirito che lui e la sua band trasmettevano dal vivo e che era trasudato in minima parte sull’album di debutto.

Era infatti proprio la sede live che stava piano piano, ma incessantemente, creando una solida base di fan e già in questa prima fase di carriera non pochi si azzardavano a definire “leggendari” i suoi concerti.

La volontà primaria in questa fase era raccogliere tutte le energie per dare un seguito all’acerbo ed ingenuo album di debutto, migliorando la produzione e soprattutto testimoniare il croacervo di influenze proprie dell’autore che solo in parte si coglievano in “Greetings”.

Il risultato fu un altro (temporaneo) insuccesso di vendite ma non di critica, ma soprattutto fu la cristalizzazione e l’emergere del “Jersey Sound”, un mix proprio del New Jersy tra musica bianca e nera.

Fu inoltre la conferma di un autore dotato di una capacità di songwriting non comune ed un importante tassello nella prima parte della discografia del nostro.

“The Wild …” rimane quasi un unicum nella sua carriera e molti sono coloro, il sottoscritto in primis, che hanno sempre sperato che potesse riprenderne in qualche modo le fila.

In questo album infatti , assolutamente da riscoprire in quanto schiacchiato dalla notorietà di molti altri suoi assai diversi album , quel Jersey Sound sovra citato viene espresso alla sua massima potenzialità, in una esplosione di suoni e commistioni, che vedono protagonisti il rock ‘n’ roll più spensierato e selvaggio, una massiccia dose di Soul e R&b, spruzzate di Jazz immersi in effluvi di versi, rime, storie .

Con questo secondo album si erge a protagonista l’intera neonata E-Stret Band, con ancora presente David Sancious, presenza importante, insieme ai fiati, nel caratterizzarne le sfumature black e jazz del suono.

La scaletta non presenta punti deboli, tra indimenticabili ballate quali “4th of July, Asbury Park (Sandy)”, “Incident on 57th Street” e la conclusiva suite “New York City Serenade”, l’irresistible rock ‘n’ roll di “Rosalita (Come out tonight)”, la waitsiana “Wild Billy’s Circus Story” e le nerissime soulfulness “The E-Street Shuffle” e “Kitty’s back”.

Le tematiche sono forse ancora troppo legate alla cerchia dell’amato New Jersey, il numero di versi utilizzati pecca ancora nel volersi rifare a quel famoso Bob, la produzione non è ancora ottimale, le vendite scarseggiano, ma nonostante tutto ciò rimane quella bozza di capolavoro mai scalfita da ben mezzo secolo di tempo trascorso per uno Springsteen meno conosciuto ma preziosissimo.

Pubblicazione: 11 settembre 1973
Durata: 46:47
Dischi: 1
Tracce: 7
Genere: Rock
Etichetta: Columbia Records
Produttore: Mike Appel e Jim Cretecos

Tracklist:

The E Street Shuffle
4th of July, Asbury Park (Sandy)
Kitty’s Back
Wild Billy’s Circus Story
Incident on 57th Street
Rosalita (Come Out Tonight)
New York City Serenade