Viene davvero da chiedersi che fine avesse fatto il buon Osamu Shimada, che si rifà vivo con il suo delizioso progetto The Caraway ben 18 anni dopo il suo esordio. C’è voluto tanto, tantissimo tempo per questo secondo album eppure, ora che lo abbiamo fra le mani, non possiamo fare altro che tenercelo stretto, incuranti dell’attesa, e godere di queste perle melodiche che ci portano in un dorato mondo indie-pop in cui il cielo è azzurro, il sole splende e noi sorridiamo felici con la fanciulla dai capelli rossi che abbiamo sognato tutta la vita.

Questa raccolta di canzoni pop gioiose, brillanti e ricche di espressività ci coinvolge fin dal primo brano. C’ è il twee, il jangle, ci sono sprazzi alla Kings Of Convenience con il buon uso delle chitarre acustiche, c’è un guitar-pop adorabile e zuccheroso, c’è un clima sbarazzino e leggero che ci cattura e ci fa venire voglia di ballare e muoverci in totale spensieratezza. Ovviamente c’è anche quel gusto tutto giapponese di lavorare magistralmente sulle melodie e per 11 brani Osamu ci porta letteralmente a scuola di pregevole scrittura pop.

La brezza deliziosa (punteggiata dalla tromba) di “Our brilliant weekend”, profumi da serate parigine con “Cookies dances waltz at midnight”, la quasi smithsiana e pimpantissima “All up to you”, i travolgenti arpeggi di “Last Night” e i suoi “papapapapa” e la delicatezza di una chiusura leggiadra come “When I look into the camera”: vi cito solo queste canzoni giusto perchè vorrei soffermarmi su tutte, ma ho paura di diventare stucchevole: in realtà ogni brano ha il suo particolare magico, il suo frammento che ti entra subito nel cuore per un motivo o per l’altro.

Sorridete ragazzi, la primavera è già arrivata: ce l’ha portata The Caraway.

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blue-very label: Bandcamp