Dopo aver esplorato il folk, il doom metal, il gothic rock e il post-punk, Chelsea Wolfe torna a cimentarsi con l’elettronica in un album che segna una svolta nella sua carriera e nella sua vita. “She Reaches Out To She Reaches Out To She” è il suo primo disco per la Loma Vista Recordings – un’etichetta importante, cresciuta molto negli ultimi anni – ed è stato prodotto da Dave Sitek, già chitarrista dei TV On The Radio.

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Per la cantautrice statunitense, ancora giovane ma già veterana, si tratta di un lavoro importante dal punto di vista artistico e umano. Con queste dieci canzoni, infatti, Wolfe taglia i ponti con il suo passato per aprirsi a nuove possibilità. Riflette su alcuni problemi pesanti – come la dipendenza alcolica e le relazioni tossiche, che hanno toccato lei in prima persona e alcuni suoi cari – puntando forte su uno stile musicale variegato e dal forte potere catartico.

L’elettronica la fa da padrona in “She Reaches Out To She Reaches Out To She”, un disco influenzato in maniera chiara dal trip hop e dall’industrial. La voce suadente e raffinata di Chelsea Wolfe dona un tocco di umanità a canzoni che, nonostante i toni cupi e gelidi, vibrano delle emozioni della cantautrice.

Gli arrangiamenti sintetici e atipici del disco sono assai affascinanti; l’ascoltatore viene trascinato in un mondo dark dove è sempre notte e i sentimenti costantemente in bella mostra. Chelsea Wolfe sfrutta le innumerevoli potenzialità dell’elettronica per dar risalto non tanto al suo dolore, ma al suo cuore puro e nudo. Una constatazione magari un po’ sdolcinata, ma vera.

“She Reaches Out To She Reaches Out To She” è tra i migliori album mai realizzati da Chelsea Wolfe e, con enormi possibilità, comparirà in molte classifiche di fine anno. Tra le canzoni più incisive del disco spiccano “House Of Self-Undoing”, “Tunnel Lights”, “Salt” e “Dusk”, capaci di mostrare con efficacia la versatilità e la profondità della sua scrittura.

Ma il brano che mi ha conquistato di più è “Whispers In The Echo Chamber”, il più rock della raccolta. Possente ed estremamente cupo, si chiude con una breve coda dal sapore metallico. Un pezzo che dimostra come Wolfe sappia creare atmosfere uniche e coinvolgenti sia con i synth che con le chitarre elettriche.