Ho parlato di salto dello squalo quando nella terza stagione di “Mar Fuori ” quando Rosariccirigorosamentetuttoattaccato si aggirava libera per le stanze del penitenziario minorile armata di un dispositivo rotante di ispirazione medievale creato inserendo il serbatoio di una macchinetta del caffè in un calzino. Patm sta carceraaaaaat. Beh, ad avercela un po’ di violenza in questa quarta stagione tutta trasformazioni in meglio, redenzioni e innamoramenti. Dove solo il comandante, sebbene a cazzo di cane, ci mette un po’ di dark side. Ce sta o mar foooor, ce sta o marefòòòòò.

Tra scene soft porn a base di mutande in bocca e soldi che volano fini a ripopolare l’IPM per le generazioni a venire (perchè fino alle ultimissime puntate nel multiverso carcerario Rai i preservativi sembrano non esistere) e balletti nella sala comune, nulla ha più senso, tutto si sussegue rotolando senza soluzione di continuità come un blob innocuo di battute sceme in un napoletano sempre più posticcio.

Nu uaglion ro sistem vo sistemá tutt cos, ma nce sta o mar fooooorrrrr, o mar foooo.

E così anche l’unica scena forte, quella dello stupro di Consuelo, messa in mezzo a un plot così idiota viene svuotata di potenza.

Raiz in versione trapper libanese di Kreuzberg è ormai una caricatura di se stesso, mentre a donna Wanda qualcuno deve averle detto che col pelo corto sembra Tilda Swinton e ess c’ha crerut.

Nun te preoccupá, guagliò, mo m’appiccio nata sigarett.

Stendiamo un velo pietoso su Beppe, a direttrice che fa e piroett, Carmine “High School Musical Di Salvo” che mand e bacett, Kubra con l’occhiale e il finale con Rosariccirigorosamentetuttoattaccato versione sposa cadavere nel cimitero di Poggioreale che uno dovrebbe pensare “oh citano Burton” e invece l’unica cosa che ti viene in mente è “ma nun c’avev scassat o cazz tutt a serie che s aev mett o vestit e chella grand cess ra mamm?

Nun te preoccupá, guagliò, Ce sta ‘o mare fore, Aret”e sbarre, sott”o cielo Ce sta ‘o mare foreeeeeeeeeeeeeereee.