01. 5×7: Julius Way ““ Star Run
02. 5×7: Benjamin Francis Leftwich – Because Of Toledo
03. 5×7: BigBee Of The Whitetree: Dance Wild
04. 5×7: Alela Diane – à‰migrè
05. 5×7: Batts ““ Somedays
06. Julie Arsenault ““ Monsters
07. Malmø – You
08. Totally Mild – Lucky Stars
09. Rosemary & Garlic ““ I’m Here
10. Rebecca Clamp and Hans Wessels ““ One String Bass
11. Katie Von Schleicher ““ Sell It Back
12. Julia Laura ““ Crossroads
13. F.S. Blumm – Everything Burns
14. Peter Broderick – Robbie’s Song
15. David Allred – The Library
16. Jung Body – ASLDTLJLM
17. Sufjan Stevens ““ The Greatest Gift
18. Tiptoes – Hungry Tummies
19. Corder – Back On My Bleeding Heart Bullshit
20. Entertainment For The Braindead – Hands
21. Lotte Kestner – Carousels
22. Medicine Voice ““ Roar
23. Lau Nau – Poseidon
24. Il Nostro Bacio della Buonanotte: Björk – Và­sur Vatnsenda-Rósu

5×7Cinque canzoni per una settimana:

Clockwise: Alela Diane, Julius Way, Benjamin Francis Leftwich, BigBee Of The Whitetree, Batts

La cinquina di questa settimana:

1. Julius Way è la creatura di Matthew Adams, musicista proveniente da Brighton e attivo da oltre tredici anni, durante i quali ha sfornato ben 5 album e tre e.p., caratterizzati da un folk etereo e delicato e da testi profondi e mai banali. A breve vedrà  la luce il suo novo album, “Creature Of The Dark”, di cui “Star Run” è un’anticipazione che, pur ampliandone lo spettro sonoro con l’utilizzo di sognanti tastiere, conferma il fascino delle composizioni di Adams che lui stesso definisce “dreamwalking folk”.

2. Il ritorno sulle scene del cantautore di York Benjamin Francis Leftwich, a poco più di un anno da “After The Rain”, suo secondo lavoro, è affidato a una cover di uno splendido brano dei Blue Nile. La versione di Leftwich, pur non stravolgendo l’originale, è sentita e personale e dimostra la sensibilità  del talentuoso songwriter inglese che, già  dall’esordio nel 2011 (con “Last Smoke Before The Snowstorm”), ha conquistato il pubblico e la critica d’oltremanica guadagnandosi paragoni altisonanti con Damien Rice e Josè González.

3. Quella di Mathew J. Bigbee è una personalità  folk fuori dal comune, a cominciare dal misterioso alias BigBee of the Whitetree e dalla sua solitaria riservatezza creativa. Viene naturale immaginarlo come un’asceta, che a contatto con una natura selvaggia ricerca l’ispirazione per canzoni al tempo stesso radicate nella primigenia tradizione della canzone americane e dischiuse ad ambientazioni atmosferiche, come quelle che hanno fatto la fortuna di Bon Iver.
“Dance Wild” è uno dei brani che ne anticipano il terzo lavoro, “Guidance”, la cui uscita è prevista per inizio 2018.

4. Alela Diane è senz’altro tra le voci del folk al femminile più intense e apprezzate. Merito anche della sua capacità  di mettere a nudo i propri sentimenti che ha prodotto, ad esempio, un disco “a cuore aperto” come “About Farewell”. A quasi cinque anni di distanza da quel lavoro, intervallati da una maternità  e da una collaborazione con Ryan Francesconi (“Cold Moon”, 2015), l’artista originaria di Nevada City sta finalmente per tornare con un album solista, “Cusp”, che vedrà  la luce nel prossimo mese di febbraio. Il brano che lo anticipa non smentisce il suo pathos espressivo, aggiungendovi una simbolica contestualizzazione con tematiche attuali, a dimostrazione di come il folk sia linguaggio vivo della contemporaneità .

5. Tanya Batt, in arte Batts, cantautrice di Melbourne, ci aveva ipnotizzato e ammaliato già  questa estate con “Little White Lies”. Il suo fascinoso e.p. d’esordio, “62 Moons”, che esce in questi giorni, è una grande conferma del talento della giovane australiana. Prendendo spunto dall’ossessione per lo spazio e incorporando le registrazione della NASA degli anelli di Saturno (che, appunto, ha 62 lune), l’e.p. è il coronamento di una metamorfosi stilistica che, partita dalla collaborazione con il producer techno inglese Ficci, l’ha fatta approdare a un cantautorato folk dalle atmosfere calde e malinconiche. In “Somedays”, il nuovo brano estratto dall’e.p., Tanya fa sfoggio della sua grande capacità  di trasmettere un mood, impiegando un mix di chitarre e synth modulari.

L’Attimo Fuggente è una trasmissione radiofonica in diretta, condotta da Francesco Amoroso e Raffaello Russo, che va in onda ogni lunedì, dalle 21:00 alle 23:00 su Radio Città  Aperta in streaming (http://radiocittaperta.it/onair). Da otto anni, attraverso la radio e la propria pagina Facebook, grazie a rubriche, piccoli speciali e monografie in pillole, tantissime anteprime e novità , ma anche recuperi dal passato prossimo e remoto, coinvolgenti live acustici in studio, L’Attimo Fuggente tenta di dare assoluto ed esclusivo risalto alle emozioni nella musica. Le mode, i generi, il successo, vanno e vengono, ma le emozioni che la musica riesce a regalare rimangono per sempre.

Parafrasando il protagonista dell’omonimo film degli anni novanta: Non ascoltiamo e suoniamo musica perchè è carino: noi ascoltiamo e suoniamo musica perchè siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la musica, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.