Indie-folk malinconico e raffinato, una voce che cattura fin dalle prime note, soluzioni musicali semplici e al tempo stesso tremendamente efficaci (provare per credere la tromba di “Yellow Suit” e “Matthew & Mark”) se c’è qualcuno di voi che ancora non conosce gli Amycanbe è assolutamente categorico rimediare. Di seguito Indie For Bunnies si fa una chiacchierata con Marco Trinchillo, chitarrista del quartetto ravennate, cercando di avvicinarsi ad una delle realtà  musicali più interessanti dell’attuale scena indie italiana. Per vederli dal vivo, invece, basterà  attendere poche settimane, il 29 Novembre gli Amycanbe si esibiranno a Roma, al Circolo degli Artisti, all’interno della Sporco Impossibile Live Nite.


Iniziamo con le presentazioni. Chi sono e come nascono gli Amycanbe ?

Gli Amycanbe siamo Io(Marco),Mattia,Francesca e Paolo detto Pelo non per gli amici ma per tutti. Nasciamo Nel Natale 2002,inizialmente eravamo solo io e Mattia, 2 chitarre acustiche e Pantofole,poi abbiamo incontrato Francesca e successivamente Paolo.



All’attivo avete un EP con cinque tracce, ma da tempo provate dal vivo nuove composizioni. A quanto ammonta l’attuale repertorio degli Amycanbe e per gli inediti è rispettato il tipico sound della band definito ,come recupero da sito della MyHoney, “Indiepop/folk from Ravenna with a beautiful female voice !” ?

A quanto ammonta di preciso non saprei forse ad una ventina di brani ,le idee sono tante e le possibilità  infinite o quasi,nel senso che ogni volta che ci scambiamo di ruolo nascono sonorità  nuove ,suoniamo tutti un po’ di tutto,a volte è un pregio ma a volte può essere dispersivo.


Ascoltando la musica degli Amycanbe uno degli elementi che inevitabilmente rimane più impresso è la voce di Francesca. Trovo impossibile non innamorarsene.
Melodie ed atmosfere sembrano essere costruite a perfezione intorno al suo cantato. Questo è il risultato di un processo naturale o il frutto di molte sessioni di prova ?

L’approccio che abbiamo con il comporre è molto spontaneo e giocoso,tutto sembra incastrarsi perfettamente quasi subito,ovviamente la costanza e le ore di sala prove non possono che perfezionare il tutto.


Qual è il vostro rapporto con uno strumento come la tromba ?
Se parliamo di rapporto direi che è come avere una ragazza che a letto è una bomba, ma per tutto il resto ti verrebbe voglia di romperle la faccia”…
Il suo impiego deriva esclusivamente dall’ impasto sonoro che crea assieme al resto degli strumenti, voce compresa.


Ho letto che presto sarete in studio con Marco Thaler, produttore tra gli altri di band quali Notwist, Lali Puna e Ms John Soda. Come è nata questa collaborazione, avete già  contatti con qualche etichetta per il debutto sulla lunga distanza ?
Questo è un argomento che preferiamo non commentare, più che altro per questioni scaramantiche.


Anche se fino ad ora non è presente nessun tipo di intromissione elettronica, la vostra musica sembra prestarsi bene all’aggiunta di elementi digitali (mi vengono in mente soluzioni adottate da gruppi quali Lali Puna o Masha Qrella). Vi interessa un evoluzione di questo tipo o la natura musicale degli Amycanbe è e sarà  legata all’utilizzo di soli strumentali tradizionali ?
Questo tipo di cose le utilizziamo sin dai primissimi live,parlo di drum machine e qualche loop che può essere una parte di basso o altro,ovviamente non avendoci mai visto live non potevi saperlo.


Personalmente non mi stupirei di vedere presto gli Amycanbe apprezzati in paesi notoriamente attenti alle evoluzioni di musica indie come Francia, Germania, Olanda, Belgio. Avete già  ottenuto attenzioni dall’ estero ? Prevedete una futura distribuzione e promozione europea ?
Il tuo ottimismo ci imbarazza”…intanto grazie, ma la risposta è sempre la stessa”… vedi risposta alla domanda n °5.


Girovagando su internet, ho trovato molte ed entusiaste opinioni sul vostro conto. In particolare mi ha colpito questa frase riguardo la vostra musica letta sul blog Polaroid: “Mi ricordo di quando ci si innamorava. Le parole e la musica nascevano insieme, era l’anticipo di un’intuizione, come giocare a far tremare l’aria prima di sfiorarsi. Se ancora non l’ho dimenticato insieme a tutto il resto è soltanto perchè ci sono canzoni che ogni tanto fanno sentire di nuovo così, e ti lasciano appeso al tuo bicchiere appoggiato al petto e l’altra mano in tasca, davanti alle luci, davanti agli amplificatori, davanti a quattro ragazzi che suonano, tu, lì, al mondo”….”
Avvertite una particolare attenzione nei vostri confronti da parte dei ragazzi che animano blog e web-zine ? Come giudicate questo fenomeno parallelo ai canonici canali di comunicazione quali magazine cartacei, radio, televisioni ?

Purtroppo non possiamo fare grandi confronti, perchè il 99% dei commenti sono apparsi proprio in rete, in ogni modo il “sottosuolo” di appassionati che scrivono su blog e web-zine è sorprendentemente fertile.


“Domenica mattina, a letto in dolce compagnia sotto un enorme piumone, quando fuori, nonostante il sole, le temperature si aggirano sotto lo zero. Ovviamente la neve ricopre tutto il paesaggio.”
Vi vengono in mente migliori scenari in cui ascoltare la vostra musica ?

E’ un complimentone di cui essere più che soddisfatti.


Difficilmente ho trovato su internet foto che ritraggono il gruppo. Penso alle tipiche immagini utilizzate soprattutto per promozione. Viceversa ho notato che mettete a disposizione molti disegni.
E’ anche questa una forma d’arte a cui siete interessati ?

Il disegno, la fotografia, la pittura ecc,sono tutti elementi che in maniere differenti contribuiscono ad arricchire un progetto artistico”…


Presterete una canzone alla compilation benefica “50 minutes”.
Parlateci di questa collaborazione e del brano “My Ring”.

La compilation è uscita in Inghilterra il 30 di Ottobre.
La richiesta di partecipare al progetto ci ha subito entusiasmato, non solo per l’onerevole causa (i proventi delle vendite andranno all’associazione mondiale per le vittime delle torture) , ma è sembrata un’occasione speciale per divertirci a realizzare un brano “compiuto” di un minuto esatto.


Parliamo della serata Sporco Impossibile. Come siete entrati in contatto con i ragazzi di questo progetto ? Impressioni, aspettative per questa prima data romana.
Ci hanno contattato loro tempo fà  tramite my space e da lì è nato tutto… Aspettative?….bò staremo a vedere,sicuramente la cornice del circolo degli artisti sarà  perfetta per l’evento,i ragazzi che organizzano la serata sembrano veramente legati a questo progetto ed abbiamo avuto addirittura l’occasione di conoscerli Venerdì 10 ad un nostro concerto Al covo a Bologna(questi pazzi si sono fatti un 7 ore di macchina per incontrarci) da ammirare!!


Chiudiamo con una curiosità . E’ vero che il vostro merchandising ai concerti prevede tra gli altri anche la vendita di slip griffati Amycanbe ?
Certamente”… e pensiamo di allargare il catalogo degli articoli Amycanbe a retine per capelli, plantari per scarpe”…tisane..saponette “…smalto per unghie”….pantofole”…”…etc