Il ritorno di Tim Simenon (il vero nome del produttore che da anni si nasconde dietro la sigla Bomb The Bass) non ha provocato il clamore delle altre rentrèe nineties di quest’anno, ovvio che non ha la fama dei Portishead ma l’album è buono e soprattutto questo dovrebbe contare.

Erano praticamente tredici anni che non usciva un disco vero del dj inglese, dal buon “Clear”: nel frattempo Tim ha lavorato con moltissimi artisti (Lali Puna, David Bowie, Neneh Cherry) e si è appassionato ad un’elettronica meno digitale e dance, infatti il nuovo “Future Chaos” è suonato per lo più con un mini-moog e soprattutto si differenzia dalle produzioni precedenti (anche dal downtempo del sopraccitato “Clear”) grazie ad un mood non da discoteca, più da cameretta o da panorami post-industriali (camminare per Via Stalingrado a notte fonda con quest’album è sicuramente una bella esperienza). Il riferimento è sicuramente a certi immaginari anni ’80, una sorta di elettronica che all’epoca sembrava tanto cyber-punk ma a posteriori suona decisamente più steam-punk: ascoltatevi l’ottima “Butterfinger” (con la presenza di Fujiya & Miyagi) e ditemi se non sembra un inedito di John Foxx epoca “Metamatic”…

Ma Tim Simenon non è un babbeo, non si limita a cavalcare le recenti mode electro-wave o a sfoggiare abitini anni ’80 rispolverati per l’occasione: l’iniziale “Smog” (anche grazie alla presenza vocale di Paul Conboy che ricorda da molto lontano Thom Yorke) disegna paranoie post-moderne contornate da proto-groove avvolgenti e non avrebbe sfigurato in “The Eraser”, acclamato esordio solista del vocalist Radiohead. Altrove sono proprio gli ospiti a dare una grossa mano: la tenebrosa ed elementare “Black River” sicuramente non sarebbe stata la stessa senza l’inquietante presenza di Mark Lanegan. Mentre Jon Spencer fa il suo sporco mestiere in “Fuzzbox”, storpiandola e distorcendola fino a farla suonare come un cocktail di Dandy Warhols e Swayzak.

“Future Chaos” non è un disco in cui manchi il mestiere, come non lo sono mai stati i dischi di Simenon: non è propriamente un artista con intuizioni spiazzanti, ma un artigiano solido e compatto e con molte capacità . Alle solite aggiunge questa volta quella di suonare cupo, disincantato e sincero ma non banale. Se questi sono i presupposti per un nuovo corso del marchio Bomb The Bass non possiamo che esserne felici e aspettare speranzosi nuove uscite altrettanto buone.

Cover Album
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Similar Artist: Johnn Foxx, Thom Yorke, Swayzak, Dandy Wharols, New Order
Rating:
1. Smog
2. Butterfingers
3. Old John
4. Burn The Bunker
5. So Special
6. No Bones
7. Black River
8. Hold Me Up
9. Fuzzbox