Scary Mansion
Every Joke Is Half The Truth

Bel dischetto noir questo “Every Joke Is Half The Truth” degli Scary Mansion da New York City, capitanati da Leah Hayes, interessante cantantessa decadente e pure illustratrice. Il disco in realtà  era uscito già  nel 2008, ma possiamo metterci le mani da quest’altra parte dell’oceano solo adesso.

Le tracce sono scarne, spettrali e vagamente inquietanti, più o meno tutte quante imperniate sulla carismatica voce della Hayes. L’opener “Captain” ci proietta in un mondo sonoro notturno e distorto, ma rimane il momento più duro e ostico di tutto l’album. Infatti già  con la successiva “Go To Hell” i toni si fanno molto più morbidi, così come accadrà  in “Scum Inside”, “New Hampshire” e nella pianistica “Yer Mom”. Si tratta di pezzi di folk “‘alieno’ tanto lascivo quanto tenero e svagato. “Sorry We Took All Yr Money” invece è un brano più “‘sveglio’ e urticante con la batteria quadrata e potente (anche se affogata nel mix) e i riff ipnotici e cattivi. L’accattivante “Sharkish Sea” è un blues da incubo strascicato e malato, indeciso tra agonia e vita. L’incubo pare continuare in “Unwise”, una traccia che però appare più tremolante e fragile rispetto a “Sharkish Sea” e lo è ancora di più nella sua seconda “‘fiabesca’ parte (anzi i toni cambiano completamente), imperniata su organetto e xilofono alquanto leziosi. “Oh My” (loop ritmico ultra-ovattato, tastiere lacrimose e lievi distorsioni in sottofondo) è la canzone più struggente della raccolta e ci presenta una Hayes più passionale e presente a se stessa e meno, per così dire, tossica rispetto agli altri brani.

“Every Joke Is Half The Truth” è certamente un album imperfetto e incompleto, che all’inizio pare addirittura innocuo e noioso. Dopo pochi ascolti però rivela tutto il suo fascino obliquo e stralunato, come quello di una donna che non si può considerare esattamente “bella” ma che ti accende uno strano fuoco dentro.

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