“Felt Tipped Pictures Of UFOs” ondeggia nella mia stanza e si sparge ogni dove come l’incenso, l’organo danza lentamente e accompagna varie voci che arrivano a sopprimere, in un mix letale, la famosa intervista di John Lennon: The Beatles are Bigger than Jesus. E l’immagine di Cristo campeggia su sfondo bianco nella copertina dell’album “Who Killed Sgt. Pepper?”, Anton Newcombe ha voluto uccidere Sgt. Pepper, l’ultima opera dei Brian Jonestown Massacre ne è prova lampante.

Le melodie psichedeliche sixties che caratterizzavano prevalentemente il rocker americano deragliano dai binari usuali, e si presentano con una veste totalmente differente: una matrice post-punk guida l’intero lavoro, ma le influenze che si incontrano durante il tragitto sono molte. Se spesso sintetizzatori, droni e feedback si impongono assieme a un ritmo ossessivo e devastante, come in “This Is The One Thing We Did Not Want To Happen” (chiaro omaggio ai Joy Division), a nutrire maggiormente un cambio di direzione c’è una sorta di psichedelia raffreddata da accenni di cold-wavee ekraut-rock, come nella superlativa “The One”; si va incontro anche a tendenze tribali, che nel caso della prima traccia “Tempo 116.7 (Reaching Dangerous Levels of Sobriety)” assumono toni hypno-dance. Mentre “White Music” è il semplice effetto di un mix di droghe e di tempo da perdere, “Tunger Hifnur” e “Our Time” sono i pezzi più accessibili grazie a una forma canzone più quadrata e semplice..

“Feel It (Of Course We Fuckin Do)” allunga il tiro, e con l’aggiunta di chitarre acustiche si prolunga ossessivamente, creando un mantra allucinogeno. Se qualcuno preoccupato pensava che Anton Newcombe avesse dato un taglio alle droghe, rifugiandosi in Islanda o a Berlino dove l’album è stato registrato, beh, può star tranquillo, visto che “Who Killed Sgt. Pepper?” è frutto di molte esperienze collaterali provocate da chissà  quali sostanze. E non si è persa per strada nemmeno l’attitudine da mental freak, ombra costante del genio californiano, “Let’s Go Fucking Mental” è un pezzo adepto all’insanità  mentale che mi ricorda il l’espressione stralunata di Joel Lion nella copertina del vecchio album “Thank God For Mental Illness”.

L’undicesima release dei Brian Jonestown Massacre segna un ulteriore passo avanti della band, che, con l’aiuto di gente come l’ex-Spacemen 3 Will Carruthers , dona un anima europea alla sua musica, un fluido acido e sconnesso, tra shoegaze e beat da trip in Madchester, sicuramente uno dei dischi droga 2010.

Cover Album

Who Killed Sgt Pepper?
[ A – 2010 ]
Similar Artist: Spaceman 3, The Warlocks, Spiritualized
Rating:
1. Tempo 116.7 (Reaching For Dangerous Levels Of Sobriety)
2. Tunger Hnifur
3. Lets Go Fucking Mental
4. White Music
5. This Is the First of Your Last Warning (Icelandic)
6. This Is the One Thing We Did Not Want to Have Happen
7. The One
8. Someplace Else Unknown
9. Detka! Detka! Detka!
10. Super Fucked
11. Our Time
12. Feel It
13. Felt Tipped Pictures of UFOs

THE BRIAN JONESTOWN MASSACRE su IndieForBunnies: