Ci sono gruppi o musiche che sono davvero difficili da inscatolare dentro un ‘recipiente’ quale può essere un disco. è nella loro natura, probabilmente se potessero verrebbero in casa vostra ogni volta che lo desideriate a rendervi partecipi del loro viaggio (in molti sensi, e chi vuol capire capisca). Gli Excepter rientrano pienamente in questa categoria. La band free-kosmik-noise (come definirla altrimenti?) dopo venti diverse pubblicazioni tra cd, vinile, cassette, l’mp3 più lungo della storia (si chiama “40.000 Leagues Under The Sea”) è arrivata alla fine release di un doppio album, “Presidence”. Otto tracce sul primo, quattro sul secondo. Due ore e passa di musica o meglio, tornando a prima, di viaggio.

Una delle particolarità  del sound Excepter è il prevalente uso di batterie elettroniche e sintetizzatori lasciati “‘svolazzare’ nel corso delle proprie improvvisazioni. Improvvisazioni che danno più che mai a questo Excepter un senso di live album in studio. Il primo disco si apre con una suite divisa in sei tracce, “Teleportation: BRE”, “KAL”, “LIL”, “GOL”, “KOP” e “ASK”. Le coordinate sono difficili da dare, diciamo che ci ritroviamo dalle parti di Sunburned Hand Of The Man, ma la messa a fuoco qui è ancora meno sentita. Detto “‘tera tera’, come si dice a Roma, scordiamoci qualsivoglia groove o ritmo trascinante dagli Excepter. Tra l’altro da notare una citazione di Sade a un certo punto di Teleportation (e onestamente dico che l’ho letto su un articolo, ma andando a riascoltare la traccia ho provato ancora più simpatia per questi pazzi newyorkesi). Il primo disco continua con la krautiana “Leng” e la quasi mezz’ora di “OP”. Ecco se ora non siete usciti stremati, c’è il secondo disco. Qui il viaggio si indirizza su coordinate più precise (tranne la title track, altro numero free): la minimal wave di “The Open Well”, i campionamenti radiofonici di “The Anti-Noah” (il pezzo più debole per me), i ritmi ben definiti (l’eccezione che conferma la regola) di “When You Call”.

Anche se non ho avuto modo di ascoltare tutte le venti precedenti uscite degli Excepter (per i completisti, prometto che lo farò), “Presidence” mette in evidenza prima di tutto un suono più curato, per quanto sia possibile nella logica di una band come questa. E grazie alla lunghissima distanza del doppio album, reminiscente dei live catartici e infiniti dei sei, per la prima volta si riesce a rinchiuderli nel recipiente di cui si diceva all’inizio.

Cover Album

Presidence
[ Paw Tracks – 2010 ]
Similar Artist: Non Neck Blues Band, Sunburned Hand of The Man, Growing
Rating:

Disc One:
1. Teleportation: BRE
2. Teleportation: KAL
3. Teleportation: LIL
4. Teleportation: GOL
5. Teleportation: KOP
6. Teleportation: ASK
7. Leng
8. OG

Disc Two:
1. Presidence
2. The Anti-Noah
3. The Open Well
4. When You Call