In occasione dei Mondiali di Calcio 2010, non può mancare nella rubrica “De Conversa Em Conversa” un articolo dedicato allo sport più apprezzato al mondo.
Il “‘futebol’, per i brasiliani, non è un semplice sport ma un elemento vitale, che hanno dentro, come il samba e il ritmo. Durante le partite della Seleà§ao, in Brasile tutto si ferma, anche la vita lavorativa, ognuno è davanti al televisore per ammirare i propri giocatori in campo.
Il calcio, per i brasiliani, è un istinto primordiale, un modo di pensare, un collante che tiene insieme le diverse razze presenti nel paese, talmente forte da finire anche dentro alle canzoni.
Prendiamo come esempio, infatti, “O Futebol” che Chico Buarque dedica ai fuoriclasse del pallone come Pelè. Il futebol viene visto come ‘sentimento diagonale di un uomo gol’, ‘parabola dell’uomo comune’.

Un calciatore mancato, invece, come Jorge Ben scrive “Ponta de Lanà§a Africano (Umbabarauma)” che apre “Africa Brasil” del 1976 e racconta la storia di Umbabarauma, giocatore africano, homen gol, ponta de lanà§a cioè punta di diamante.
Jorge si rivolge al giocatore e gli dice : Olha que a cidade toda ficou vazia nessa tarde bonita pra te ver jogar (Guarda la città  che va svuotandosi, in questo tardo pomeriggio per vederti giocare).
Proprio lui, Jorge Benjor, promessa del calcio brasiliano, poi divenuto musicista a causa di una brutta frattura alla gamba dopo una partita di calcetto, si rivolge a un calciatore per incitarlo a giocare perchè il calcio rimane comunque la sua prima passione.

Altra canzone di Jorge Ben, che qui presentiamo in una bella versione con Gilberto Gil, dedicata ad un calciatore è “Fio Maravilha” che ha procurato non pochi guai all’artista di Rio.
La canzone è dedicata a Fio, un discreto giocatore del Flamenco che, però, nel 1971, in un match contro l’Atletico Mineiro, realizza un gol spettacolare al 33 ° minuto che gli vale addirittura una canzone.
Ma, purtroppo, un anno dopo, Maravilha cita Jorge Ben in giudizio per aver menzionato il suo nome nel brano senza il suo consenso.”Fio Maravilha”diventa così”Filho Maravilha”.

Merita altresì di essere menzionata “Aqui è o pais do futebol” di Milton Nascimento composta con Fernando Brandt e presente nel disco “Milton (Minas)”. Si parla di calcio ma sotto un altro aspetto : c’è lo stesso Brasile deserto na tarda de domingo, ma nei versi c’è un qualcosa di diverso.
No fundo desse paà­s/Ao longo das avenidas/Nos campos de terra e grama/Brasil só è futebol/Nesses noventa minutos/De emoà§à£o e alegria/Esqueà§o a casa e o trabalho/A vida fica lá fora (In fondo a questo paese / Lungo le strade/ Nei campi di terra e gramigna/ Il Brasile è solo calcio/ In questi 90 minuti/ d`emozione e allegria/ Dimentico la casa e il lavoro /La vita rimane fuori).

Ci sarebbero tante altre canzoni da menzionare ma mi piacerebbe chiudere questo speciale con questa bellissima canzone di Milton Nascimento che spiega benissimo cos’è, realmente, il calcio per i brasiliani. Non è solo puro intrattenimento, come per gli italiani o gli inglesi, ma è un modo per fuggire dalla povertà , dalla miseria, dalla delinquenza.
Il calcio è salvezza, per questo i cattolici all’inizio del novecento cercano di allontanare la “‘crianà§ada’ dal pallone perchè capiscono che “‘o futebol’ può arrivare lì dove Dio non è arrivato.
Possiamo fare lo stesso discorso antropologico per i napoletani, non cambia nulla. Maradona arriva a Napoli in un momento in cui la cattiva amministrazione comunale ha già  mangiato tutto.

La disoccupazione ha raggiunto picchi altissimi e i poveri hanno occupato, col permesso del sindaco Valenzi, le zone 167 di Scampia, destinate agli uffici, creando irrimediabilmente dei ghetti.
Gli anni ’80 raccolgono tutto il malcontento della gente accumulata a partire dagli anni ’60, Maradona giunge in tempo, con le sue prodezze, in terra napoletana e viene accolto come un santo.
La miseria, a Napoli come in Brasile, è tuttora presente ma durante quei 90 minuti magici del Napoli di Maradona rimane fuori, parafrasando Milton Nascimento, il letto, il viso, la fame, la lite, la grana, il denaro, l’uomo, il tempo, il conto, rimane fuori tutto.

Buon mondiale a tutti voi!