Presenza fissa nelle classifiche di fine anno, quotatissimi nella natia America e pressochè ovunque, capaci di mettere d’accordo le più diverse scuole di pensiero, i Tv On The Radio sono probabilmente uno di quei gruppi giovani (nati negli anni zero, per intenderci) che rappresentano l’eccellenza in ambito indie-rock, che ambiscono a divenire per il decennio appena trascorso pilastri come lo sono stanti, per esempio, i britannici Radiohead per i nineties. Esagero?

La mia passione per i cinque newyorchesi (divenuti quattro dopo la tragica ed improvvisa dipartita del bassista Gerald Smith) è nota e non credo comunque di allontanarmi troppo dalla verità  quando dico che i loro primi tre dischi centravano appieno il bersaglio (suonando, tra l’altro, riconoscibili, ma anche dannatamente differenti). Dunque l’attesa per questo quarto lavoro era forte, così come il timore che ripetersi ancora a tali alti livelli potesse essere realmente difficile.
Chiariamo subito: “Nine Types Of Light” è un lavoro che non tradisce le aspettative, ma ai primi ascolti potrà  sembrare più debole. è un album ricco di ottime intuizioni, nel quale le istanze dei suoi fratelli maggiori vengono mediate da un gusto assai pop.

Allora solo poche volte si alzano i ritmi e vengono lambite soluzioni già  note: nell’iniziale “Second Song”, ottima propaggine del precedente e nerissimo “Dear Science”; nell’irresistibile funky di “No Future Shock” e infine nel rock coinvolgente di “Repetition”. Ma i toni pacati e le coordinate meno estreme nascondono ottime canzoni e il singolo “Will Do”, electro-soul sintetico e struggente, ne è prima e chiara dimostrazione.
Non si fermano qui però le eccezionali canzoni contenute in “Nine Types Of Light”: il dittico “Keep Your Heart” e “You” offre avvolgenti tappeti vellutati alle strepitose interpretazioni di Tunde Adebimpe, “Killer Crane” annega velleità  psichedeliche in sei minuti di relax bucolico, “New Cannonbal Blues” flirta con l’hip-hop e “Forgotten”, penultima traccia in scaletta, propone un inedito cocktail di ambient e soul-funk spezzacuore.

Ennesima botta, certamente meno irruenta, ma destinata a crescere nel tempo, la quarta fatica dei Tv On The Radio conferma il progetto guidato da Dave Sitek come un vero faro del music-biz contemporaneo.
(se poi avete la fortuna di procurarvi la versione deluxe dell’album ci troverete pure il magnifico gospel “All Fals Down”, perla che vale ogni centesimo speso in più)