L’amore e la rivoluzione. Vocaboli che sono sempre andati bene insieme. In qualunque movimento che abbia resettato lo stile di vita fino a quel momento dominante c’è sempre stato posto per queste due parole. Abbiamo detto resettato?

E Reset! totale sia, allora. Partito come party nel 2007 al Sottomarino Giallo, il tutto in questi 4 anni è cresciuto sull’esempio dei Crookers, dando una nuova spinta all’house (ormai sdoganata ufficialmente anche a livello alternativo) creando un genere a parte, da loro chiamato turbofunk, resettando appunto l’idea di party: no dress code a parte avere uno stile personale, niente liste (quando possibile), niente drink dal costo di una macchina, niente buttafuori, niente di niente della situazione classica della “discoteca”. E dal sottomarino i 5 milanesi (che sono dj, producer e promoter) stanno conquistando il mondo.

L’house con il background hip hop nel mondo non è una novità , in Italia si. I Crookers per primi hanno sempre rivendicato le loro origini rappuse, i ragazzi di Reset! dimostrano di avere imparato bene la lezione, e amalgando il tutto con la giusta dose di synth e di campioni funk (sull’esempio di A-Trak e Armand Van Helden), dopo un’infinita serie di remix uno più hit dell’altro cacciano fuori per la Cheap Thrills, label di Hervè, questo “Love & Revolution EP”, tre pezzi (due inediti e un bootleg della prima traccia) in cui mettono in bella mostra il loro turbofunk.

“Calypsoul”, sicura hit estiva nei party electrohouse, ha un giro funkettone e il beat con il tiro giusto per non rovesciare il cocktail e molleggiare mentre ci provi con l’ennesima tipa, la titletrack viene spinta dai synth ed è più mirata a far ribaltare la pista. Materiale decisamente valido, un’ottima (ed ennesima anteprima) dell’album che si preannuncia must have per ogni dj che desidera distinguersi dalla moltitudine di repliche delle classifiche radiofoniche.

L’Italia della musica house è sempre al passo con i tempi, ed i Reset! ne sono una delle espressioni migliori. Big up fellas…ora aspettiamo davvero l’album!