Joseph Arthur è ubiquo, infilato in tanti side project e supergruppi che a volte si perde il conto. Il lato positivo è che lui è uno di quelli per cui vale la regola di “anche se cantasse la lista della spesa avrebbe un suo fascino”. Quello negativo è che una lista della spesa resta pur sempre una lista della spesa e, per quanto cantata bene, svanirà  nel breve volgere di una mezza mattinata. RNDM, a dirla tutta non è nemmeno un suo progetto, perchè l’idea è di Jeff Ament in libera uscita tra un disco dei Pearl Jam e l’altro. Il trio comprende anche il batterista Richard Stuverud, con Ament nei Three Fish e venuto a contatto con Joseph Arthur proprio in occasione di un loro tour del 1999. “Acts” è quello che ci si aspetterebba da questa formazione: un disco di rock asciutto, diretto, molto ordinario e con quel tocco di classe capace di superare il difficile scoglio della banalità .

Rispetto alla band madre le soluzioni sono meno affilate ed alla grinta molto spesso cede il passo un rock midtempo a stelle e strisce che sa prendersi delle accellerazioni di tanto in tanto. La voce di Joseph Arthur si trova perfettamente a proprio agio in questi solchi tanto che pare di ascoltare un disco del Nostro, soltanto in una versione più spigolosa di quanto non ci abbia abituati in passato. Probabilmente vi ritroverete a far girare “Acts” nel lettore più volte di quanto avreste mai immaginato; non tanto perchè sia una pietra miliare del suo genere, ma si incolla a perfezione in qualsiasi momento della giornata e desta dal torpore invernale senza fracassare le orecchie. Meglio di qualche produzione recente dei Pearl Jam. Non è tantissimo, ma basta e avanza.