La prima uscita della Flying Kids Records, neonata etichetta milanese, è il debutto dei Rainbow Island, quartetto romano composto da PikkioMania, DJ Kimchi, Simne Donadni e Lou QuadDamage (sì, con i “nomi d’arte” si danno da fare). Il disco, intitolato sempilcemente “RNBW”, è disponibile solamente in vinile e download ad offerta libera: un notevole atto di fede della Flying Kids che speriamo dia i suoi frutti. Ce ne fosse di più di Flying Kids al mondo, esso sarebbe un posto più bello.

Per tornare ai Rainbow Island, le coordinate sono quelle di un puzzle cosmico tra kraut rock, ambient, free e accenni noise. La prima delle cinque tracce, Rainbow Theme, è un incalzante pastiche che, dopo un inizio rumoristico, procede con una suite che potremmo definire krautfuturistica ed un finale che sembra un trait d’union tra Shackleton e Aphex Twin quando si immergono in scenari più ambient. Il livello di RNBW rimane alto con le improvvisazioni addomesticate di Space Train e le percussioni ossessive accompagnate da voci distorti e un saliscendi di tastiere di Bongolandia (nomen omen). Bobblers Dance sembra proiettare l’ascoltatore in un viaggio sott’acqua mentre la conclusiva The Windwaker è una lunga cavalcata che dopo un inizio spettrale ed allo stesso tempo evocativo riporta alla mente i Tangerine Dream più spaziali di Zeit.

Un inizio incoraggiante, in attesa che i ragazzi comincino a muoversi anche fuori dal circuito romano (per ora li si è potuti osservare anche di spalla a Black Dice e Talibam!) per portare il verbo dei Rainbow Island in giro.