Glen Donaldson, il musicista di San Francisco che si nasconde dietro al progetto The Reds, Pinks And Purples, è davvero prolifico: a testimonianza di ciò nel 2022 ha pubblicato a gennaio un album, “Summer At Land’s End”, poi a ottobre un altro disco, “They Wanted Your Soul”, composto in parte dai brani già presente sull’EP “I Should Have Helped You”, uscito nel 2019 e andato sold-out in brevissimo tempo, e infine a dicembre un LP strumentale, “Mountain Lake Park”. Ora è il turno del suo quarto lavoro di studio, “The Twon That Cursed Your Name”, realizzato dall’inglese Tough Love Records qui in Europa e dalla Slumberland Records negli Stati Uniti.

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L’apertura con “Too Late For An Early Grave” ci porta subito su territori confortanti, nonostante l’ovvia malinconia che si presenta già nello stesso titolo: la dolcezza delle melodie jangle-pop di Donaldson è bellezza pura e, senza nascondere il suo sapore smithsiano, lascia davvero un ottimo sapore sul palato degli appassionati di questo genere musicale e non solo.

Poco più avanti, invece, “Life In The Void”, dà una sferzata al ritmo con ottime chitarre distorte, ma senza perdere quel suo magico tocco per il pop che come sempre rimane gustoso.

Riflessiva e dolce-amara anche “Burning Flowers”, ma qui i riff della sei corde di Donaldson ci portano verso sonorità alt-rock, in cui anche la batteria si fa notare; pure in “Mistakes (Too Many To Name)” il tono si fa più potente con robusti riff di chitarra a farla da padrone, mentre Glen si lamenta dei troppi errori che ha commesso.

Diversa, ma sempre dolorosa la conclusiva “Break Up The Band”, suonata al piano (cortesia di Clay Ruby), che invece parla delle difficoltà economiche della vita di un musicista.

Un altro album e un’altra pura delizia, tra toni malinconici e deliziose e cristalline melodie indie-pop , mentre Donaldson dimostra di essere capace di aprirsi verso nuovi orizzonti sonori: non ci resta che schiacciare il tasto play ancora una volta e ancora un’altra.