Ad essere sincero avrei preferito evitare questa recensione, sarebbe stato comodo dimenticarla e concentrarmi su qualcosa che mi piacesse di più e tesserne le lodi. Ma così non va, non si può riempire il web e men che meno la carta stampata di voti altissimi e cieli stellati per dischi imprescindibili per un secondo, perchè bisogna tenersi buoni i distributori, i booking, i conoscenti.

“Il bello e il cattivo tempo” non è un brutto disco e sarebbe ingiusto scriverlo ma è uno dei tanti dischi che escono in un anno, un disco che si ascolta senza mai alzare il sopracciglio e che si dimentica immediatamente. Mi sono andato a risentire le tracce dell’esordio  del progetto di Emiliano Angelelli e non vi ho trovato sostanziali differenze, se non una colpevole normalizzazione delle orchestrazioni che avevano reso degno di nota “Non è morto nessuno”, gli archi e il timido pianoforte diventati meno che contorno da piatto sfizioso che erano.Per il resto c’è più elettricità  e si approda ad un indie rock di chiaro stampo Anni ’90 italiani, non quelli da prime file. Oggi registriamo il cambio di ragione sociale da elio p(e)tri a Elio Petri e poco altro, operazione che non credo dettata da coraggio o spudoratezza, semplicemente ormai tutto è pop e quindi niente ha spessore, le parole non sono più importanti e figuriamoci i nomi dei maestri.

Registriamo la dipartita di Matteo Dainese che era batterista e produttore del precedente e l’ingresso di una band di tre elementi ad accompagnare Angelelli il quale rimane titolare unico del marchio; registriamo la presenza di ospiti per certi versi illustri come Teho Teardo e Marco Parente. Dico registriamo perchè non c’è nulla che elevi i brani “con ospite” dalla mediocritas non esattamente aurea del resto dell’album, tutto suona assolutamente simile. Musica piacevole, semplice e battente sempre sugli stessi tasti, quella della malinconia passiva aggressiva, e testi assolutamente carenti dal punto di vista iconografico e metrico, esposti con vocalità  e pronuncia insufficienti. Un disco prescindibile.

  • Website
  • MySpace

[ Cura Domestica – 2013 ]
Similar Artist: Marco Parente, Mao, Mambassa
Rating:
1. Il disprezzo
2. Mascella
3. Vipera
4. Alga
5. Bruco
6. Ti farò soffrire
7. Blues
8. Capra astrale