Parva è un nome che dice sicuramente poco, Leeds già  ricorda qualcosa, Kaiser Chiefs istantaneamente fa venire in mente il tormentone “Ruby”. Era il 2007 quando questo singolo schizzò in testa alle classifiche UK, abbandonato il nome originario senza molti rimpianti, gli ex-Parva mutuarono nel 2003 il nome della cittadina squadra di calcio ed iniziarono a scalare le charts mondiali. Cinque album di successo crescente per arrivare a sfornare, oggi, questo “Education, Education, Education & War”.

“The Factory Gates” parte all’arrembaggio, chitarre e tastiere sono pressanti elementi che si integrano alla perfezione con la presenza della batteria, la voce di Ricky cavalca l’onda montante con lucido furore. Sicuramente un singolo che può diventare una potenziale radio hit. “Coming home” è gran bella ballad, la voce di Wilson si fa suadente e persuasiva, corde deliziosamente pizzicate caratterizzano il suono. Anche batteria e synth fanno il loro mestiere al meglio, un brano che vive di armonia e suono. Terzo cambio di genere per la terza track, rientriamo nella trama originaria del post-punk con “Misery Company”. Voce che si indurisce su cori striduli, corde stoppate e ritmica secca, note stoppate e distorte ingrigiscono in maniera encomiabile il suono, sporcandolo quel tanto da renderlo speciale. Un brano che più si ascolta, più piace, non facile, ma seducente se ascoltato con attenzione. L’onda bruciante e punteggiante prosegue la sua marcia infernale con la galoppata di “Ruffians On Parade”. In certi passaggi abbiamo quasi un contest tra la chitarra tirata di Whitey e la voce ruggente di Ricky, non abbiamo nè vinti nè vincitori se non gli ascoltatori. “Meanwhile Up In Heaven” è un arcobaleno di colori disegnato in cielo, le note distorte prendono colore mentre la tastiera scheggia di dettagli preziosi la melodia. Un’alternativa song che sta fra la ballad e il rock più selvaggio, molto bella. Ricaricate le pile si riparte alla grande con “One More Last Song”, chiunque ha uno strumento in mano sul palco si butta dentro con foga seguendo disciplinatamente il segno tracciato dal singer, assoli di batteria e di chitarra si fanno spazio nella parte centrale ritagliandosi un ruolo di primo piano.

“My Life” rockeggia senza timore alcuno, Wilson è quasi furente nella sua interpretazione. Il grande mestiere e capacità  della band trasuda da un pezzo non facile, che non scade mai nello scontato clichè, non annoia, ti accompagna a gran ritmo con veloci corse della mano sui manici di legno mentre la batteria diventa imperiosa e comanda le operazioni. “Bows & Arrows” scende forse di un gradino non riuscendo a proporre niente di nuovo, un brano che cade in un dorato anonimato senza aggiungere nulla se non un ritmo forsennato. “Cannons” è decisamente un pezzo originale, cantato con forza dal cantante, scivola in una cascata di effetti che scacciano la noia portandoci a studiarne gli angoli più nascosti. Sordi backvocals e chitarra distorta entrano in compagnia della stridula voce in falsetto di Wilson. “Roses” è forse il più bel pezzo dell’album, una perla di suoni stemperati in un’atmosfera sognante fatta di piatti accarezzati, di corde pizzicate, di un cantante che esprime gioia e dolore, malinconia e tristezza. Un bosco popolato di alberi sonori da cui germoglia un brano di rara delicata bellezza che cresce di intensità  per finire in bellezza.

La sostituzione del batterista storico Nick Hodgson con Vijay Mistry non ha cambiato la fisionomia del gruppo. La rabbia punk continua a pervadere la band, il titolo dell’album viene ripreso dall’ex-labour, Tony Blair: Education, education, education…. che era presente nel suo manifesto politico del 1997. L’aggiunta di War rilancia la lotta contro le politiche sociali compiute dai governi che hanno portato disoccupazione e disagio. Una rabbia che sembra alimentare di nuova linfa la verve del gruppo, non siamo di fronte ad un album storico o rivoluzionario, ma ad un prodotto ottimo, brani veloci e ballate succose si susseguono. Se si avvertiva un poco di stanchezza negli ultimi lavori della band, il cambio di formazione forse ha aiutato, qui paiono ritrovare la voglia di darci dentro. A questo punto possiamo solo aspettarci un prossimo album che consacri definitivamente il nome di questi inglesi nella storia della musica.

Education, Education, Education & War
[ Fiction/Universal – 2014]
Genere: brit-rock
Rating:
1. The Factory Gates
2. Coming Home
3. Misery Company
4. Ruffians On Parade
5. Meanwhile Up in Heaven
6. One More Last Song
7. My Life
8. Bows & Arrows
9. Cannons
10. Roses