Yokoano - Ventre

Si chiama ”Ventre” ed è il secondo lavoro di una giovane band italiana, Yokoano, frutto delle diverse esperienze tra Daniele Marceca, Fabio Zacchello e Dario Magri la cui collaborazione nasce tra il 2008 e il 2009. Dopo il primo disco del 2010 e un tour nazionale al fianco di gruppi affermati quali Linea77, Ministri, Ska-P e altri ancora, il 2011 li vede vincitori nell’importante palco targato Italia Wave Love Festival Lombardia. Tuttavia se il genere appare decisamente misto, il titolo dell’album risulta invece molto diretto e rimanda sul piano del sound ad una dimensione molto fisica: il ventre viene descritto sia come incipit sia come mediazione della vita, luogo di incontro e scontro che invita ad una ferrea presa di coscienza.

La sensazione che si avverte sui brani è molto eterogenea: ”D.B.”, ”Era”, esemplificano all’interno di un rock molto ritmato ed energico intime follie contemporanee di un uomo che tenta di ”sopravvivere a questa inutile era”. ”Abitudini”, tra le più trascinanti, scaturisce da componenti alternative, passaggi cupi e improvvisi in grado di coinvolgere grazie anche alla straordinaria capacità  vocale (e chitarristica) di Daniele Marceca. Dote ancora visibile in ”Tra i denti” e ”Il Canto” dove la band raggiunge una dimensione più sempre più schizofrenica e instabile: a volte sembra di sentire un po’ di sano prog italiano.
Il gioco delle variazioni riesce molto convincente: ”Fossili” riaccende vecchie glorie come quelle dei Linea77 e tuttavia si assiste a notevoli intuizioni tecniche in grado di rielaborarne la forma di cui ”Ventre” rappresenta l’effettiva dimostrazione. Un testo strutturato su diversi piani che si intrecciano tra loro: una certa teatralità  accompagna oscillanti basso e batteria ad un’immimente esplosione dal gusto rock’n’roll. ”Deriva dal ventre la voglia di vita che un uomo ha” per un rock potente e straripante, una nuova metafora musicale e vitale del corpo che tenta l’appropriazione dello spazio. Ultime considerazioni per ”Lui non dice” dove i riff lasciano sfumare arpeggi malinconici che ricordano vagamente certi intermezzi dei Verdena; ”Stupidi eroi” ancora tendente al prog fino alla ballata finale ”Diavolo bianco”, un outcipit che spegne l’angoscia per riproporre un ruolo autonomo dell’individuo, un vivere senza paura nella confusione del mondo.

Yokoano colpisce per la tecnica e la qualità  sonora, nel complesso ben organizzata all’interno di costruzioni irregolari che diluiscono l’intenso flusso dell’attitudine alternative, e per la metrica di certi pezzi, a volte punk o con stravolgimenti prog, che converge nella messa a punto di un sound più accattivante. Sicuramente un ottimo passo in avanti.

Ventre
[ Maninalto! – 2014]
Genere: alternative rock
Rating:
1.D.B
2. Era
03. Abitudini
4. Tra i denti
5. Il canto
6. Morfeo
7. Taglio
8. Il silenzio
9. Ancora di nessuno
10. Fossili
11. Ventre
12. No
13. Lui non dice
14. Stupidi eroi
15. Diavolo bianco