Circa dieci anni fa i Circo Fantasma davano alle stampe “I knew Jeffrey Lee”, lavoro prodotto da Amaury Cambuzat ricco di ospiti importanti (Manuel Agnelli, Steve Wynn, Cesare Basile, Giò dei La Crus, Emidio Clementi, fino a Nikki Sudden che poco tempo dopo sarebbe passato a miglior vita), un disco che oltre ad omaggiare il compianto leader dei Gun Club si proponeva di ricreare un certo sound nero, Nickeviano direbbe qualcuno, fatto di rock, alt country e canzone d’autore, mood che i Tre Topolini Ciechi provenienti da Milano ricreano perfettamente in questo loro secondo album.

“The Chosen One”, prodotto da Kristof Hahn degli Swans, arriva tre anni dopo “Early morning scumm” e del predecessore smussa gli spigoli dimostrando una maggiore sicurezza, i dieci brani che compongono il lotto riassumono perfettamente il mondo che i tre vogliono evocare attraverso la voce profonda e magnetica di Manuele Scalia, ugola che rimanda oltre che al sopracitato Nick Cave a David Sylvian e a Paul Buchanan dei Blue Nile (“Neon lights” in questo senso potrebbe essere benissimo una outtake di “Hats”).

In questo lavoro registrato completamente a Berlino la band punta in alto, riuscendo a camminare fianco a fianco ai giganti da cui trae ispirazione, dando vita ad un lavoro variegato che passa senza soluzione di continuità  dalle atmosfere morriconiane di “Ring song” e “Wine song” a quelle notturne e bohèmien di “Berlin Blues”, deviando poi attraverso la disperazione urbana della sopracitata “Neon Lights”, piccolo capolavoro che spicca tra i tanti contenuti in questo splendido disco tra cui è da segnalare anche una riuscita cover di “The night before” di Lee Hazlwood.

Disco elegante “The Chosen One”, fino dalla splendida copertina firmata da Paolo Paradiso, che solo per i più superficiali potrà  risultare derivativo, un lavoro che affonda le proprie radici fuori dai confini nazionali e che non soffre di quel provincialismo di cui sono affette molte delle produzioni nostrane che vanno per la maggiore.