Chi sono le Camp Cope; una fantastica band all female australiana, un trio effervescente chi si fa forza energetica dentro il nuovo movimento nineties revival che sta esplodendo ovunque nel globo, e loro, queste tre “ragazzacce”, ci danno sotto in maniera divina, un alt-rock dallo spirito punkyes che qui, nel loro disco omonimo nuovo di zecca, spampazza forte, uno di quei dischi che si divorano ad altissimo volume in pochi minuti e che diventato “ossessione” per vicini di casa o deboli di nervi.

Sulla scia di band similari (tra le tante) Hop Along, Hotelier, Modern Baseball, le Camp Cope ““ con la strepitosa voce di Georgia ““ in queste otto tracce spaccano di brutto, melodia e distorsori in un amplesso libidinoso, brani-hook che catturano subito l’attenzione e prendono possesso delle articolazioni muscolari istigandoli a poghi straordinari, un cortocircuito che non perde mai intensità , di buona seduzione slabbrata amplificata.

Basso, chitarra e batteria e tanto ” vizio generazionale” per un ascolto vivo, la ballata “Flesh and electricity”, il fuoco alla Hole Lost (“Season one”), la spennata nervosa di “Trepidation” e la fragilità  field di “Song for Charlie” per sognare ad orecchi espansi. Good Vibrations!!