Dopo l’esordio tre anni fa con “Sweet Disarray”, Dan Croll è tornato con “Emerging Adulthood”.
Dieci tracce scritte e suonate dal giovane british boy classe 1990 che a 18 anni ha lasciato la sua Newcastle ““ under ““ Lyne per arrivare al Liverpool Institute for Performing Arts fondato da nientepopodimeno che sir Paul Mc Cartney.

La sua musica è indubbiamente pop, ma di un pop che perde stucchevolezza grazie a batteria e chitarra dal tocco rock e al riverbero della tradizione folk. E non solo: la caratteristica principale delle armonie di Croll è la varietà  di strumentazione decorativa che contengono, le diverse modalità  di abbellimento che avvolgono e contornano i brani: dal riverbero della traccia di apertura “One of Us” ai falsetti di “January”, dai synth imperanti che creano quell’aurea da iperspazio in ” Sometimes When I’m Lonely” alle trombe e alle campanelle di “Away From Today”.

I testi invece sono più monotematici nella loro riflessione e descrizione della sua generazione: della sua voglia di essere diversi ma al tempo stesso di essere parte di un tutto, delle sue debolezze e incertezze, della sua sensazione di abbandono amplificata dal fatto di vivere ormai nell’impossibilità  di solitudine.
Croll è un tipo tosto e coraggioso, ma ha ancora davanti a sè tanta strada da fare: ne ha sicuramente già  fatta, è uscito dall’afrobeat che è stato forse il tema centrale del suo primo lavoro di studio, ha spaziato oltre il suo confine abituale e di questo gliene va dato atto.
Si capisce che è in ricerca, e che ancora non è arrivato. Dan vuole guardare la musica da un punto di vista diverso, dice, ma nel suo suono rieccheggiano gli echi di mille ascolti e altrettanti musicisti presi a modello, volontariamente o meno: tanto per fare un esempio, “Bad boy” fa subito “Pumped Up Kicks” dei Foster The People.

Ma si percepiscono altrettanto bene il sudore e la passione, la voglia di mettersi in gioco e sperimentare senza le briglie di un genere specifico.E per questo si merita la nostra fiducia. Al prossimo album, dunque, nella speranza che non sia più solo un piacevole ascolto ma cresca al punto da diventare un emozionante viaggio.