Terzo album per i Moose Blood che aggiungono ancora zucchero al lavoro fatto su “Blush”. Ne risulta così un disco che veleggia bene nella categoria power-pop ma che sul versante personalità  ci sembra avere il fiato corto. Tutto simpatico, carino, melodico al punto giusto, con chitarre levigate a dovere, ma oddio quando a un certo punto non capisci più se stai ascoltando i Moose Blood o un disco dei Kids In Glass Houses, beh, ti chiedi se ci sia qualche problema. Che poi forse il senso non sta nemmeno qui, nel copiare questo o quello, quanto nel banalizzare in modo così pesante la propria offerta, incapace di fare il salto in avanti.

Occasione persa quindi (non darò 5 perchè, ripeto, certi ritornelli abusati si fanno canticchiare con facilità ) almeno in studio, perchè poi dal vivo i Moose Blood ci sanno fare eccome, mentre qui il freno a mano è sempre tirato, bloccando l’energia e quel piglio propulsivo e coinvolgente che captavo in “Blush”. Peccato.