Continua il percorso solista di Luca Urbani (Soerba, Deleyva, Fluon) che nel corso degli anni si è ritagliato un suo spazio come musicista, DJ, autore (per Bluvertigo, La Sintesi, Alice, Garbo) portando parallelamente avanti un percorso musicale coerente, legato alle radici elettro- pop spesso rilette in chiave cantautorale. “Parlo da solo nei centri commerciali” è una riflessione articolata sulla solitudine contemporanea realizzata con l’aiuto di collaboratori nuovi e di lunga data.

Credit: Roberto Broggia

Sei i brani di cui Urbani è autore unico, quelli che formano il fulcro del disco, ne definiscono i temi portanti. “Un Mondo Ostile”, “La Condivisione”, “Che Poi non esiste”, “Raggiungere la felicità, “Sono Vivo”, “Può darsi” si muovono tra gli immancabili sintetizzatori e melodie ossessive, oscure, tenebrose, martellanti con largo uso di drum machine e testi riflessivi alla ricerca della felicità perduta, sull’asse Italia – Berlino tante volte sognata e percorsa.

Si rinnova il sodalizio di lunga data con Morgan, co – autore insieme a Urbani di tre canzoni con i testi di Pasquale Panella una delle collaborazioni che caratterizzano “Parlo da solo nei centri commerciali”. “La Tua Impronta”, “Addio Addio” e “Stesura” si muovono tra poesia, cura del linguaggio, armonie e chitarre  in un mix elegante, raffinato.

Pietro Lafiandra (Limonov) partecipa a “Ultima Chance” in un surreale, ritmato, trasgressivo dialogo a due voci che arricchisce il quadro. Resta Garbo il riferimento principale dell’Urbani solista, anche dopo la collaborazione tra i due nel fruttuoso “Fine” del 2015, con l’aggiunta dei Suicide nel minimalismo di alcuni arrangiamenti, in un album che trova equilibri sonori e stilistici tra diverse sensibilità senza rinunciare a un tocco personale.