Per la Toscana musicale il 2018 sta iniziando nel migliore dei modi: escono le prime date dei maggiori festival della regione, i primi headliner che solcheranno i palchi estivi – come quelli previsti al Firenze Rocks, che si preannuncia scoppiettante – e i nuovi dischi di Baustelle, Motta, Zen Circus: solo per citarne alcuni tra i più rappresentativi, quelli che cercano di infondere un peso notevole alle parole riuscendo a trasmettere un messaggio con un’originalità  che li contraddistingue nell’intero panorama nazionale. A questi si aggiungono i Manitoba con “Divorami”, duo fiorentino composto da Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti, nato acustico e cresciuto elettronico.

 

I Manitoba si spingono oltre il concetto di duo, solitamente associato ad un sound distorto di stampo blues rock, altre volte acustico, altre in ibridi in chiave elettronica. Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti riescono a navigare nell’elettronica, nel rock e nel pop; sarà  anche grazie al produttore Samuele Cangi che ha tirato fuori il meglio da entrambi. La vena più aggressiva emerge in “Andiamo Fuori”, molto vicino al format del power duo, come da tradizione.

 

è nei brani più introspettivi e lenti che emerge la qualità  della voce di Giorgia, che si interseca perfettamente con le tessiture chitarristiche di Filippo: “Hollywood Pompei” ( «David Bowie tra i tuoi dèi ti guiderà  »), “Stai su” e, soprattutto, “Si ritorna a casa” emergono potenti e rimangono impresse.

 

“Divorami” è leggero e impegnato, tranquillizza ( «Nonostante tutto sei vera », “Hollywood Pompei”) ma scuote (“Andiamo fuori” è un sentito invito a riprendersi la propria vita e staccarsi dagli schermi illuminati). Le tematiche affrontate sono semplici, nonostante non siano mai raccontate in maniera banale. I  Manitoba hanno scelto delle prospettive: gli amori disperati in stile Bukowski prendono vita in “Divorami”, dove l’alcool serve a lenire il mal d’amore e, come diceva lo scrittore statunitense «ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa»; per i Manitoba «è meglio cantare da sbronzi una brutta canzone, è peggio guardarsi negli occhi dopo aver fatto l’amore».

“Aida & Mellotron” è commovente, ma di una grinta incredibile: messa in musica dal duo fiorentino, prende le parole da un amico dei due che, divenuto da poco padre, è venuto a conoscenza di una malattia agli occhi di cui soffre la figlia. Il dolore ha poi preso parte di questo brano trasformandolo in un omaggio profondo, ma determinato a superare gli ostacoli.

La voce di Giorgia merita un’attenzione particolare: aggressiva quanto basta per trasmettere tutta la rabbia che ha, ma versatile nel passare dalla dance di “Mosche” ai vocalizzi swingati di “In questo freddo”. Il risultato è un lavoro interessante dalle mille sfaccettature. I Manitoba hanno trovato il giusto mood, che l’estate sia con voi.