E’ un disco delizioso quello di Corey Cunningham (in arte Business Of Dreams), perchè ha una scrittura melodica affascinante e ricca di richiami agli anni ’80 e sopratutto si dimostra preziosa e crea empatia immediata.

D’altra parte, una band che nasce per superare la morte del padre deve avere una forte impronta emozionale. Poco da fare. Questo accade con i Buisiness Of Dreams (pubblicata dalla sempre ottima Slumberland). Potremmo dire, come già  accennavamo, che siamo in zona anni ’80, con chitarre tra il jangle e il malinconico che si sposano a deliziosi synth: tutto funziona perchè il nostro Corey sa come scrivere ottimi pezzi e perchè vi è un equilibrio magnifico nei brani, perennemente agrodolci e da pelle d’oca. La doppietta finale “I Feel Dred” con le sue chitarre e il gusto post-punk-wave di “Keep The Blues Away” sono da capogiro.

Semplice eppure mai banale, tanto Smiths, The Blue Nile quanto Death Cab For Cutie. Grande disco!