Nascono nel 1996 i Dressy Bessy, in quel di Denver, ma il loro primo album “Pink Hearts Yellow Moons” è datato 1999, ecco perchè questa nuova uscita, “Fast Faster Disaster” è importante anche dal punto di vista cronologico, perchè segna i 20 anni di attività  della band guidata da Tammy Ealom.

Non perde nulla della sua grinta e della sua vivacità  vocale la nostra Tammy, coadiuvata al solito da John Hill, anche nell’album numero 7 di una carriera che ora, inevitabilmente, si è allontanata dal lo-fi degli esordi, ma si è mantenuta sempre su buoni livelli. Tammy descrive così i DB: “semi-sweet, hard-rockin’ friendly smack in the face” e ovviamente non sbaglia. Il sound è vitale e incalzante, capace di abbracciare variegate suggestioni indie-pop (con quell’anima punk che sotto sotto brucia ancora, più viva e ardente che mai e la cover dei Buzzcock non è li per caso o per oppurtunismo), rimescolandole in brani accattivanti e iper-melodici. Io faccio solo 3 esempi, con il punk appiccicoso di “Cheer Up Tear Drop” e la successiva “Stay True” in cui l’assolo di chitarra pare uscire dalla penna dei Jesus & Mary Chain, ma anche il semi rap di “Fearless”: mondi sonori più o meno vicini nell’indole, lontani nel suono, ma che nelle mani di Tammy e soci si amalgamano e scorrono come un filo continuo, senza che la cosa ci dia fastidio. Continua Tammy: “In passato, la maggior parte del mio songwriting era ispirata da qualcosa o qualcuno che mi aveva fatto incazzare. Con questo album, la maggior parte delle canzoni sono state scritte per qualcuno o ispirate a qualcosa che amo“. Questo dona un tocco maggiore di solarità  al disco, sbarazzino a tratti ma solo in apparenza, perchè qui è come davanti dei professori di pop che sanno ancora divertirsi e giocare con il maeriale a disposizione, ma sempre professori restano.