La sempre mitica Rocket Girl Records fa un ottimo lavoro di recupero e rende disponibile in digitale (Bandcamp e Spotify) un disco che, uscito ormai un bel po’ di tempo fa, correva il rischio di essere irreperibile.

Stiamo parlando di “Yoyodyne” (prima pubblicazione aprile 2009), album di debutto dei Projekt A-Ko, il gruppo di Glasgow che nasceva dalle ceneri degli storici Urusei Yatsura. Al suo interno infatti trovavamo (usiamo il passato perchè la band, seppure non si sia mai sciolta ufficialmente, non sta dando più segni di vita da un po’) Elaine Graham, Ian Graham e Fergus Lawrie, tutti reduci dalla sonica esperienza con gli UY.

Che le orme da seguire anche in questa nuova band fossero comunque quelle che già  conoscevamo ce lo dimostrava subito la partenza micidiale con “Hey Palooka!”. Ci sentivamo subito su territori rassicuranti. Nel frullatore di Elaine, Ian e Fergus ci mettiamo dentro quelli che da sempre sono stati i loro punti di riferimento, ovvero Pavement, Dinosaur Jr, Sonic Youth e un pizzico di MBV nella ritmica. Chitarre in distorsione e coretti che sanno di zucchero, perchè uno come Fergus Lawrie ha sempre creato ritornelli memorabili: anche questa volta non si smentiva (la doppietta “Xavier” / “Molten Hearts” è proprio un classico). Se purtroppo ci manca un po’ l’alternanza delle voci, come già  accadeva negli UY invece ci sono momenti in cui si pedala a testa bassa e tutto ci fischia intorno e altri, pochi, in cui prevale un lato oscuro, morbido e riflessivo (vedi i due brani finali, sopratutto “Yoyodyne”, che pare quasi un pezzo dei Delgados più maturi).

Ottimo lavoro Rocket Girl. Sarebbe bello se questa uscita spingesse la band a tornare in pista…