di Giulia Bifaro

Ci troviamo nelle Cave di Fantiano, a Grottaglie. Lo scenario è davvero unico e suggestivo: un teatro a cielo aperto tra rocce altissime e sapientemente illuminate che fanno da sfondo al palco principale del Cinzella Festival, ormai al suo quarto e ultimo giorno.

Sono le 21 e sul main stage sale una ragazza minuta, dai capelli lunghissimi. Si presenta a tutti con un timido ed emozionato “io sono Giungla“, fa partire la base con i pedali e inizia a plettrare la sua chitarra elettrica come non mai, mostrando tutta la sua voglia di essere lì. L’esibizione di Eleonora Drei è davvero accattivante e riesce a scaldare un pubblico inizialmente un po’ diffidente e freddo muovendosi da una parte all’altra del palco, per arrivare davvero a tutti. Non è facile aprire una band così famosa e attesa come i Franz Ferdinand e non lo è di certo scegliere di esibirsi come one-woman-band, ma Giungla si è fatta valere. L’unico punto debole è stata la voce, un po’ troppo debole nel volume, che non ha permesso di comprendere totalmente i testi (tutti in inglese).

Ad un’ora dalla fine dell’esibizione di Giungla, dopo un’estenuante attesa e nervi ormai poco saldi, i Franz Ferdinand salgono finalmente sul palco. Alex Kapranos è elegantissimo come sempre e indossa un completo nero, scarpe lucide e cravatta. Cattura subito l’attenzione con le movenze e lo charme che lo contraddistinguono. Dopo aver imbracciato la sua Telecaster Deluxe customizzata, saluta il pubblico del Cinzella in un italiano a dir poco adorabile e dà  il via alle danze con “Glimpse of Love”, direttamente dall’ultimo album “Always Ascending”. Il pubblico, carichissimo, si libera improvvisamente dalla stanchezza e si scatena.
I ragazzi di Glasgow sono animali da palcoscenico e Alex è decisamente il frontman per eccellenza: sempre con il sorriso sulle labbra e dotato di un enorme carisma, cerca sempre di coinvolgere lo spettatore, tanto che sembra quasi volersi accertare che tutti si godano appieno le esibizioni. Inutile dire che ci riesce eccome, il concerto è andato sold out e chiunque canta a squarciagola e salta divertito.
Ma d’altronde se la scaletta comprende brani come “Do You Want To”, “Ulysses” o la più recente “Always Ascending” è davvero difficile restare fermi. Finita “The Dark of The Matineè” fingono, come da rito, di uscire di scena, per poi riprendere pochi minuti dopo con un Kapranos che incita il pubblico, dando poi il via all’encore. A chiudere definitivamente lo show c’è “This Fire” che con il mantra “This fire is out of control. I’m gonna to burn this city, burn this city” il festival lo infiamma per davvero. La band saluta e ringrazia calorosamente tutti e, forse un po’ troppo presto, con un inchino lascia la scena.

Così si conclude il Cinzella Festival, un evento che, nonostante sia solo alla sua seconda edizione, non ha nulla da invidiare ai Festival più affermati dello stivale, può vantare una line up e un’organizzazione davvero eccellenti, ci si augura di poter vedere ancora questo livello nelle prossime edizioni.

Photo: Selbymay / CC BY-SA