Gli   Allah-Las sono tornati. Il nuovo album della band, “LAHS”, arriva via Mexican Summer, anticipato dal singolo “In the Air”. Riconosciuti oggi come uno dei gruppi più influenti dello psychedelic garage rock, gli Allah-Las riemergono dal silenzio discografico a distanza di tre anni dall’ultimo disco “Calico” (2016).

A dare il colpo di cannone iniziale ci pensa “Holding Pattern”, un gran bel pezzo dalle vibrazioni psichedeliche, immerso in una bolla di relax. Il brano perfetto per godersi le giornate soleggiate d’inizio autunno. Segue “Keeping Dry”, molto più giocosa e trascinatamente funky. Da inserire immediatamente nella playlist del prossimo roadtrip.

“In the Air” è un parcogiochi per adulti che ribolle di vita. Tour in elicottero, cappellini con visiera, cocktails, felci ed un giretto in mongolfiera sono solo alcuni dei tasselli che compongono il video del singolo scelto per presentare “LAHS” al mondo. Il pezzo è un frutto polposo, una raccolta di ritmi spensierati che emanano splendenti raggi di sole californiano.

Con “Prazer em te Conhecer”, “Royal Blues” e “Pleasure” gli Allah-Las decidono di aprire un nuovo capitolo e di sperimentare con altre lingue, cimentandosi, in questo caso, con il portoghese e lo spagnolo. Segue l’instrumental “Roco Ono” un buon interludio che crea una solida base per l’introduzione del pezzo segue, la vetta notturna del disco: “Star”.

“Electricity”, invece, presenta al pubblico il nuovo potenziale motivetto per tutti gli ascensori di LA. Una canzoncina dai riflessi anni ’60 che resta in mente e non se ne va via facilmente.

“On Our Way” e “Polar Onion” sono due brani strabiliantemente lontani dalla classica etichetta attribuita alla musicalità  della band. Un viaggio d’esplorazione riuscitissimo, dettato da uno slancio, più che naturale, verso altri orizzonti. Due gran belle gemme.

“LAHS” è, senza dubbio, uno scrigno che custodisce tante cose preziose. Prima fra tutte l’abilitá della band di creare un disco che è un unico flusso solido e armonioso. Non ci sono passi falsi, ma solo movimenti fluidi e convincenti da parte di un gruppo che ha iniziato a guardarsi attorno e ad uscire dal proprio genere.

Gli Allah-Las forgiano “LAHS” nell’oro di quella che chiamano casa, ma non dimenticano il bagaglio ricco ed eterogeneo che i vari tour on the road gli hanno regalato.   Il risultato è un album che brilla sfacciatamente, ed è perfetto così.