I Cigarettes After Sex pubblicano un nuovo album, “Cry”, che rientra a pieno in quello che è il loro mondo crepuscolare e melodico, non spostandosi di un passo dalle sonorità  e dalle atmosfere dei loro primi lavori. Una scelta che può essere giusta dal punto di vista commerciale, ma che lascia un po’ d’amaro in bocca a tutti quelli che avrebbero voluto vedere la band di Greg Gonzalez mettersi in discussione, semmai provando con qualche arrangiamento più cattivo, anche se le loro sonorità  ambient e dream-pop restano, comunque, suadenti e capaci di fare presa sul pubblico. Grande semplicità , ma anche grande capacità  nell’assorbire gli umori delle persone comuni, quelle che potresti incontrare ogni giorno in metro o per strada.

Anche dal punto di vista tematico la band americana sembra trovarsi a proprio agio soprattutto quando si parla d’amore e di come il tempo influenzi i rapporti umani, rendendoci più vulnerabili. Una vulnerabilità  che, da un lato, ci spinge a cercare il sostegno del prossimo e dall’altro ci vuole chiusi e blindati in un mondo in cui tutto è passato, tutto è già  accaduto, tutto può essere contenuto nei limitati contorni di una foto in bianco e nero.

L’angoscia è mitigata solo in parte dalla passione, dal sapore della carne e del sesso, da tutto ciò che accade dentro di noi, a livello emotivo e non solo, quando tocchiamo la persona che sentiamo di amare. Il romanticismo decadente, le immagini che si susseguono al rallentatore, la capacità  di raccontare ogni storia come un film in bianco e nero, sono i punti di forza dei Cigarettes After Sex e di “Cry”, ma allo stesso tempo ““ se non vi sarà  evoluzione ““ rischiano di essere la loro pietra tombale, soprattutto se la band trapiantata nella più consona New York dal solare Texas, non introdurrà  nuovi elementi con cui poter espandere la propria proposta musicale e concettuale.

Credit Foto: Shervin Lainez