L’esordio discografico degli Handshake (dopo l’EP omonimo) è più che incoraggiante: il trio fiorentino, reduce da un ottimo terzo posto al Rock Contest di Controradio 2016, punta su sonorità  lisergiche dal sapore retrò senza renderle stantie.

Rispetto al lavoro precedente, più acerbo e prolisso, “An Ice Cream Man On The Moon” è un album ben strutturato, veloce e attuale, grazie ad un suono ricercatamente acido che si sposta tra il passo ruvido degli Arctic Monkeys (Human Skills) e la psichedelia dei Tame Impala (Promises), toccando l’ibrido dei Gorillaz con il finale hip hop di The Importance Of Being A Penguin.

Aleggia nell’aria una vena ironica e tagliente che si fa sentire positivamente sia nei testi che sul versante compositivo, come nell’affabile Gage con i cori trascinanti, nella dissonante Drm o nell’elettronica Egag.

Gli Handshake si dimostrano pronti, efficaci e con personalità .