Dopo essere stato “attore non protagonista” in band come Ladybug Transistor e Crystal Stilts, Kyle Forester nel 2016 aveva rotto il ghiaccio con il suo debut omonimo. Con il sophomore “Hearts in Gardens”, l’artista di New York ci ripropone il suo indie-soft rock ispirato ai classici degli anni ’70 che piacerà  ai romantici e sentimentali amanti del genere. I riff di chitarra di Kyle sono arricchiti dai contributi di artisti come Michael O’Neill, (chitarra) e Sam Kulik al trombone.

I dieci brani dell’album si susseguono con la voce di Kyle, dolce e obliosa, con leggere impennate d’energia (“Hearts in Gardens”, “Another Day”) o virate psichedeliche (On the Way Down).

Dal bel ragazzo con la faccia d’angelo un album che conferma le sue buone doti di songwriter e performer. Se avete in programma una serata romantica e state pensando alla colonna sonora adatta all’evento, bene, il disco di Kyle fa proprio al caso vostro.