I Peach Pit, la promettente band canadese originaria di Vancouver, torna con il suo secondo album “You And Your Friends”, nel tentativo di confermare e consolidare il successo e il seguito di pubblico generato dall’ album di esordio “Being So Normal”.

In effetti il loro primo lavoro li aveva fatti notare un po’ dappertutto e, anche in Europa, avevano ottenuto un discreto successo: non da trascurare sicuramente il riscontro ottenuto in Inghilterra, dove il loro tour di lancio di questo nuovo album era andato completamente sold out.

In questo nuovo disco ripropongono il loro pop “allegramente triste”, in cui soprattutto la chitarra di Christopher Vanderkooy riesce a regalare giri accattivanti e coinvolgenti, mentre la voce e i testi di Neil Smith danno quel tocco malinconico che già  nel primo album avevano affascinato.

Riescono a realizzare un album, che forse non sarà  un capolavoro, ma che ha, tra alti e bassi, diversi momenti interessanti e gradevoli soprattutto nella costruzioni dei brani

Il difetto principale è nella discontinuità  della qualità  dei brani, in un’ attitudine pop a volte eccessiva, in alcuni passaggi stucchevoli e in una scelta vocale melodica prevedibile,   spesso non all’altezza dei riff di chitarra, che pescando a pieni mani da alcune chitarre made in UK, appaiono frizzanti e gradevoli.

L’album apre con “Feelin’ Low (F*ckboy Blues)” brano energico con assolo finale alla chitarra e un testo che, nella tenerezza di un incontro, esprime l’inquietudine di chi non riesce a trovare le proprie certezze, seguito da “Black Licorice” bel pezzo pop da classifica, nel quale scopriamo che gli amici di Neil Smith non amano la nera liquirizia. Il pezzo funziona ed è danzereccio, da ballare al live e con una chitarra che brilla per tutto il brano.

Con il terzo brano “Figure 8” iniziano le note dolenti, incipit ottimo e promettente ma che si perde quando arriva il ritornello e anche “Puppy Grin”, con la voce del cantante modificata, sfocia in un pezzo che non mi piace proprio.

Le cose vanno meglio con “Brian’s Movie” che ha, come al solito, un grande inizio e continua in modo gradevole fino alla fine. Forse la traccia più riuscita dell’album.

Non mancano comunque altri momenti interessanti come “Second Life with Emily “, con la chitarra che è la base del brano e sforna riff a ripetizione o “Shampoo Bottle”, singolo orecchiabilissimo.

L’ album si chiude con la title track “You And Your Friends”, una bella chiusura di un album che non è il passo in avanti che mi aspettavo da loro, ma che resta tutto sommato gradevole.

Quel simpaticone di Caparezza qualche anno fa cantava “Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista” e sappiamo tutti che a volte è vero, ma spesso i secondi album sono coincisi, per svariati musicisti, con il momento della loro consacrazione. Non sarà  forse così per i Peach Pit, ma sicuramente potrà  essere lo strumento per soddisfare le aspettative dei loro sempre crescenti estimatori, che troveranno in questo album altri brani da cantare e ballare ai loro live.

Non sono pienamente soddisfatto, ma qualche brano finirà  nelle mie playlist.