Esce oggi il singolo “Servi dei servi”, accompagnato dal video diretto da Michele Bernardi. “Servi dei servi” è il primo estratto da “Noio; volevam suonar.”, il disco regalo di Edda e Marok pensato e realizzato con furia in piena quarantena.

L’album, in uscita il 30 giugno per Contempo Records, sarà  infatti disponibile gratuitamente sia nella versione digitale che in quella fisica (cd o vinile) semplicemente effettuando il pre-order entro il 15 giugno (mailorder@contemporecords.it), sostenendo le sole spese di spedizione.

Un giorno a Cuba conobbi un ragazzo che era scappato dall’Italia perchè lo cercava la DIGOS. I suoi genitori erano ricchi ma a Cuba sono tutti poveri. Poi tornai in Italia e mi diede una bottiglia di rum da portare a Ricky Gianco. Andai a casa sua e feci una bellissima figura perchè non mi ero bevuto la bottiglia“. è così che Edda introduce “Servi dei servi”, la traccia numero due dell’album, omaggio allo scrittore Marco Philopat e allo storico centro sociale Virus. Un brano che, come dicono le note stampa, rievoca gli anni ’80 di una Milano antagonista a quella da bere, fremente di punk e cultura underground, eredità , in pieno riflusso, dell’antagonismo del decennio precedente. Ma come accade per le altre tracce dell’album ““ realizzato in piena fase 1 ““ anche in Servi dei servi la dimensione del ricordo privato si lega in qualche modo alla condizione di sgomento collettivo vissuta in quarantena: “tempo ce n’è, potere ne abbiamo/tutti d’accordo e mo’ che cazzo facciamo?” canta Edda sul giro di basso di Marok.