Vengono da Brisbane (Australia) i Cub Sport, tre album alle spalle e una storia ancora più lunga: fondati nel 2010 da Tim Nelson prima col nome di Tim Nelson and the Cub Scouts poi semplicemente Cub Scouts, cambiato in Cub Sport dopo dispute legali. Nelson, Sam Netterfield, Zoe Davis e Dan Puusaari si sono fatti strada grazie a un pop emotivo e estroverso e un’immagine orgogliosamente queer (Nelson e Netterfield sono apertamente gay e coppia nella vita).

“Like Nirvana” è un discreto cambiamento di prospettiva, una virata decisa verso ritmi vicini al synth pop anni ottanta (come già  suggeriva il singolo “Confessions”, impressione confermata da “I Feel Like I Am Changin'” e “Drive”) ma sarebbe fin troppo semplice definirlo un disco derivativo. La differenza la fa ancora una volta la scrittura di Nelson, indubbiamente sincera e capace di esprimere emozioni declinandole in ballate piano e voce (“My Dear (Can’t Tell You My Greatest Fears)”) o nell’onesta “Be Your Man” e in “Break Me Down” tra i brani più riusciti dei tredici insieme a “Grand Canyon”.

Non cercano l’originalità  ad ogni costo i Cub Sport ma puntano sull’intensità , in una cavalcata di quarantatre minuti spesso riflessiva e abile nel raccontare la crescita umana e sentimentale di un giovane uomo che scopre e vive la propria omosessualità . Quando il ritmo si alza leggermente (in “Best Friend” ad esempio) rischiano di cadere preda di qualche clichè fermandosi però un attimo prima che accada. “Like Nirvana” non è al livello di “Bats” o “Cub Sport” uscito nel 2019 ma dimostra che il quartetto non ha perso smalto.

Credit foto: James Caswell