Una nota solitaria di chitarra distorta e disturbata si protrae per 13 lunghi secondi. Quattro rapidi tocchi di bacchette a scandire il tempo che introduce a gran velocità  “Add it On”, brano di apertura di “SUGAREGG”, terzo album dei Bully. Dopo due album in collaborazione con  con il chitarrista Clayton Parker, il bassista Reece Lazarus e il batterista Stewart Copeland (non quello dei Police), Alicia Bognanno si lancia in questo suo progetto personale mantenendo il moniker  Bully, come a sottolineare un cambiamento che non è distacco ma ricerca di nuove esperienze. Sub Pop Records è per molti sinonimo di grunge e la cantante e chitarrista nativa di Nashville con questo nuovo album si mantiene ben salda alla tradizione. Tradizione che trova modo di esprimere anche nelle cover proposte come antipasto ai singoli che hanno preceduto l’uscita dell’album. Andateveli a sentire, la cover di “About a Girl” dei Nirvana e la sorprendente interpretazione di “Turn to Hate” di Orville Peck, quando il country si concede alla distorsione dell’Alt Rock!

L’album è stato registrato presso i Pachyderm Studios di Cannon Falls (Minnesota, dove fu registrato tra l’altro   “In Utero” dei Nirvana) con John Congleton alla produzione (St. Vincent, Sleater-Kinney, The War on Drugs, Angel Olsen, Sharon Van Etten e Modest Mouse). “Where to Start” e “Let You” sono stati invece registrati successivamente a Toronto e prodotti da Graham Walsh (Alvvays, METZ, !!!).

La voce della Bognanno, inutile sottolinearlo, è la principale protagonista dell’album che si sviluppa in un percorso di dodici tappe dove ci imbattiamo in piccole perle: “Stuck In Your Head” è una scarica di adrenalina, un brano che in poco più di due minuti ci fa scoprire tutta la potenzialità  melodica che si fonde con una forza furibonda che è poi la caratteristica di Alicia. “Like Fire” è una hit già  da come parte, il ritmo sfrenato di “Stuck In Your Head”, il basso pimpante nell’intro di “Let You” e quello più pomposo e grassoccio di “Where To Start”. Il coinvolgente riff di chitarra di “Every Tradition”che sogghigna alla chitarra pregna di tinte dissonanti di “Come Down”

Un album la cui scrittura è frutto di tre anni di riflessioni e cambiamenti. Non ultimo la cura al suo bipolarismo che finalmente l’ha slegata da una situazione angosciante.

SUGAREGG è un viaggio in un mondo interiore di una donna che muta e si evolve. Come un farmaco che crea dipendenza e stordimento, l’album va ascoltato con costanza e in piccole dosi, lasciandoci penetrare dalle generose vibrazioni che sa generare.

Photo – by Angelina Castillo