I Damned tengono fede alla propria fama e soprattutto alle loro dolenti e vibranti sonorità , perennemente in bilico tra punk e gothic rock, con un occhio di riguardo alle melodie acide degli anni Sessanta. Le tonalità  oscure sono più intense in “Keep’em Alive“, il brano di apertura di questo EP, in cui la band inglese immagina di guardare il mondo attraverso gli occhi di un’ape; un insetto che non solo è fondamentale per quei cicli vitali che mettiamo, sempre più spesso in pericolo, dimenticando di esserne parte integrante, ma che ci regala anche la possibilità  di guardare il nostro mondo da una prospettiva completamente diversa, dalla quale emerge che le cose davvero importanti non sono quelle per cui ci affanniamo, ci addoloriamo e ci azzanniamo tutti i dannati giorni delle nostre vite, ma sono altre: l’aria che respiriamo, l’acqua pulita, il calore del sole, la compagnia degli altri, la libertà  di poter esser sè stessi e muoversi ovunque desideriamo.

Da queste considerazioni il passaggio alle tonalità  più punkeggianti di “Manipulator” è naturale, obbligato quando si parla della nostra libertà ; le ambientazioni di “The Spider & The Fly“, invece, si fanno più morbide, indolenti e sognanti, in grado di condurci in un mondo lontano, avvolto nelle malinconie e nelle ombre del passato; un mondo – quello di “Black Is The Night” – che, allo stesso tempo, suona come un disco vecchio, ma che è anche una porta aperta sul nostro strano futuro, perchè il gothic rock non è affatto finito, non è solo nostalgia, anzi esso è vivo e vegeto, come dimostrano le tante band che, oggi, ne condividono pensieri, poetica, tematiche, paesaggi, sonorità , ma come dimostra anche questo piccolo EP, una lucente perla nera che l’oceano profondo del Tempo ha voluto donarci e che ha preso la forma e la sostanza della emozionante voce di Dave Vanian, della chitarra maniacale di Captain Sensible, degli sfavillanti synth di Monty Oxy Moron, nonchè del basso di Paul Gray e della batteria di Pinch, con le loro trame piacevolmente lunari.

Photo: Kev inr, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons